La Stampa
.... Google Glass la visita al museo diventa interattiva e multimediale
L'app di GuidiGo unisce virtuale e reale: basta inquadrare un'opera per conoscerne la storia, grazie ai contenuti audio e video riprodotti direttamente sugli occhiali intelligenti di Mountain View
GuidiGo consente di integrare la visita guidata a un museo con foto, testi, materiale audio e video
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Alcuni musei potrebbero presto consentire visite guidate con i Google Glass grazie all'app fornita da GuidiGo . La piattaforma, che ha aperto uffici a New York e a Parigi, ha annunciato una collaborazione con diversi istituti museali e culturali di vari paesi per diffondere i suoi tour virtuali.
Questa partnership è il risultato del lancio del programma "Glass at Work " che ha certificato in modo ufficiale i primi partner autorizzati a produrre applicazioni per gli occhiali a realtà aumentata rivolte specificamente al mondo del lavoro.
Con la tecnologia di Google Glass gli apparecchi elettronici di audio guida diventano obsoleti. Basta aver scaricato l'app di GuidiGo per avere le informazioni giuste su un opera d'arte. Per avviarla è sufficiente pronunciare la frase "inizia il tour" e subito parte il software che utilizza il riconoscimento delle immagini per individuare automaticamente un quadro di fronte all'utente di cui si vuole conoscere storia, autore e altre notizie utili.
L'esperienza di visita viene assistita e arricchita da strumenti multimediali, come la voce narrante, che si attiva non appena avviene l'identificazione, o brevi filmati esplicativi, e chi indossa gli occhialini intelligenti potrà avere anche l'ausilio di un sistema di mappe per muoversi lungo i percorsi interni o esterni alla struttura che espone opere o reperti.
Durante la riproduzione del racconto audio il visitatore avrà oltre tutto la possibilità di attivare varie funzioni, come lo zoom, e l'opportunità di ottenere segnali visuali per mettere a fuoco e scoprire dettagli sui diversi capolavori che gli altri non sono in grado di vedere.
GuidiGO mette a disposizione più di 200 tour e consentir à ai musei di poter offrire in prestito ai propri clienti i Google Glass oppure una visita gratutita a coloro che hanno già gli occhiali. Nei mesi scorsi, negli Stati Uniti sono stati condotti con successo molti test con due grandi enti museali. Il software di GuidiGO è stato rielaborato per adattarsi alle funzionalità dei Google Glass e alle specifiche esigenze dei visitatori.
"Attraverso la nostra piattaforma, e senza necessità di particolari competenze, ogni sito museale e culturale può ora facilmente pubblicare i propri contenuti, che vengono ottimizzati per i Glass" - spiega Damjan Stankovic, responsabile user experience di GuidiGo. Il riscontro è stato positivo per i manager di museo e l'adozione della nuova app permetterà di sostituire soluzioni meno all'avanguardia e più costose.
Ma al di là di GuidGo l'introduzione della nuova tecnologia in questo settore può costituire un mezzo per allargare l'utenza e rendere più accessibili gli spazi culturali ad una fascia di popolazione più svantaggiata.
Qui è l'Italia a rappresentare un esempio di estrema innovazione con il progetto GoogleGlass4Lis che ha aperto i tesori del Museo Egizio di Torino ai non udenti grazie ad un'applicazione per Google Glass in grado di tradurre il testo in italiano in linguaggio dei segni tramite un avatar virtuale.
Questa partnership è il risultato del lancio del programma "Glass at Work " che ha certificato in modo ufficiale i primi partner autorizzati a produrre applicazioni per gli occhiali a realtà aumentata rivolte specificamente al mondo del lavoro.
Con la tecnologia di Google Glass gli apparecchi elettronici di audio guida diventano obsoleti. Basta aver scaricato l'app di GuidiGo per avere le informazioni giuste su un opera d'arte. Per avviarla è sufficiente pronunciare la frase "inizia il tour" e subito parte il software che utilizza il riconoscimento delle immagini per individuare automaticamente un quadro di fronte all'utente di cui si vuole conoscere storia, autore e altre notizie utili.
L'esperienza di visita viene assistita e arricchita da strumenti multimediali, come la voce narrante, che si attiva non appena avviene l'identificazione, o brevi filmati esplicativi, e chi indossa gli occhialini intelligenti potrà avere anche l'ausilio di un sistema di mappe per muoversi lungo i percorsi interni o esterni alla struttura che espone opere o reperti.
Durante la riproduzione del racconto audio il visitatore avrà oltre tutto la possibilità di attivare varie funzioni, come lo zoom, e l'opportunità di ottenere segnali visuali per mettere a fuoco e scoprire dettagli sui diversi capolavori che gli altri non sono in grado di vedere.
GuidiGO mette a disposizione più di 200 tour e consentir à ai musei di poter offrire in prestito ai propri clienti i Google Glass oppure una visita gratutita a coloro che hanno già gli occhiali. Nei mesi scorsi, negli Stati Uniti sono stati condotti con successo molti test con due grandi enti museali. Il software di GuidiGO è stato rielaborato per adattarsi alle funzionalità dei Google Glass e alle specifiche esigenze dei visitatori.
"Attraverso la nostra piattaforma, e senza necessità di particolari competenze, ogni sito museale e culturale può ora facilmente pubblicare i propri contenuti, che vengono ottimizzati per i Glass" - spiega Damjan Stankovic, responsabile user experience di GuidiGo. Il riscontro è stato positivo per i manager di museo e l'adozione della nuova app permetterà di sostituire soluzioni meno all'avanguardia e più costose.
Ma al di là di GuidGo l'introduzione della nuova tecnologia in questo settore può costituire un mezzo per allargare l'utenza e rendere più accessibili gli spazi culturali ad una fascia di popolazione più svantaggiata.
Qui è l'Italia a rappresentare un esempio di estrema innovazione con il progetto GoogleGlass4Lis che ha aperto i tesori del Museo Egizio di Torino ai non udenti grazie ad un'applicazione per Google Glass in grado di tradurre il testo in italiano in linguaggio dei segni tramite un avatar virtuale.