Matteo Renzi e la rivoluzione robotronica: azzerare le vecchie Leggi sul lavoro 1.0

img_Renzi_copertina-libro.jpgRenzi: «Azzerare le leggi sul lavoro. Berlusconi (e Letta...ndARosso)non ha più i numeri per mandare a casa questo governo»

Il sindaco di Firenze a tutto campo: «Azzerare la legislazione sul lavoro, lo Statuto del '70 ha un valore storico ma c'è una giungla normativa»

«Vanno cambiate, semplificate, azzerate le norme che regolano il mondo del lavoro e il sistema previdenziale». Così annuncia Matteo Renzi, nel videoforum con il Messaggero. Cambiare tutto, significa superare anche lo statuto dei lavoratori?
«Non cancellerei lo statuto dei lavoratori. E’ stato, nel 1970, una risposta a un mondo in cui vigeva quasi un far west normativo in questa materia. Nella logica della difesa dei diritti dei lavoratori quel codice è intoccabile. Ma si possono modificare le regole non solo dentro lo statuto ma anche nei duemila articoli della legislazione in materia. Immagino un codice del lavoro che abbia 60-70 regole che comprendano anche i paletti stabiliti nel ’70, per quanto riguarda tutele e diritti».

E per il resto?
«Noi abbiamo oggi una Repubblica fondata sul lavoro, dove però campa soltanto chi ha la rendita. Chi ha la rendita se la spassa, chi non ce l’ha soffre. Il lavoratore vero soffre».

Come va modificata la sua condizione?
«Si continua a parlare della libertà di licenziare ma bisogna parlare anche della libertà di assumere. Esiste una serie tremenda di blocchi burocratici che impediscono agli imprenditori di assumere. Va semplificata e resa più chiara la possibilità di offrire lavoro. Se il lavoro lo perdi, ci sono strumenti di cassa integrazione. Ma quando le aziende non ripartono, non c’è cassa integrazione. Bisogna trovare incentivi alla formazione professionale. Nei Paesi normali, dove il welfare funziona, tu perdi il posto di lavoro? Io per due anni ti do un sussidio, obbligandoti a frequentare un corso professionale. Qui, purtroppo, troppo spesso, la formazione professionale fa l’interesse dei formatori professionali e non dei lavoratori».

Nuove regole nel lavoro significa anche nuove regole di rapporto con i sindacati. Lei da leader del Pd, se lo diventa, che relazione vorrà avere con la Cgil?

.........CONT. IL MESSAGGERO