Italia? non solo politici inetti, anche paleoimprenditori!

Banca mondiale: Italia nel "fare impresa" peggio di Fiji e Tonga

 

Rapporto Doing Business 2014

 

 

Roma, 29 ott. (TMNews) - Anche salendo di due gradini, l'Italia resta relegata in una posizione deprecabile nella graduatoria annuale della Banca Mondiale sulla facilità di fare imprese: 65esima su 189 paesi nell'ultima edizione del rapporto "Doing Business". Un lieve progresso dal 67esimo posto dello scorso anno, ma anche così la penisola si ritrova surclassata da vari paesi con cui solitamente non si mette a confronto - tra cui isole caraibiche o dell'Oceania, ex repubbliche dell'Est o Stati africani - mentre i suoi maggiori partner europei sono lontani in graduatoria.

L'Italia è infatti preceduta da Santa Lucia (64esima), Bielorussia, Isole Fiji, Samoa, Lussemburgo, Brunei, Bulgaria, Tonga e Botswana. E dieci gradini più in alto si piazza Panama, 55esima.

I problemi che zavorrano il Belpaese in questa graduatoria sono strutturali e si trascinano da molti anni. Il primo e più rilevante resta il peso del fisco e le sue complicazioni: su questa voce l'Italia si piazza addirittura 138esima, e perdendo tre posizioni rispetto allo scorso anno. Pessimo voto anche sulle procedure per ottenere concessioni edilizie, 112esima posizione e in peggioramento di 11 gradini. Molto male, secondo la World Bank, anche la situazione delle imprese per ottenere credito: posizione 109 e in calo di 4 gradini.

Male anche il piazzamento sulle procedure di attuazione dei contratti (sostanzialmente il processo civile), 103esima ma in questo caso l'Italia ha fatto un forte balzo in avanti, risalendo di ben 37 posizioni grazie alle riforme di semplificazione fatte.... C



 Da segnalare anche il forte progresso registrato sulle procedure di registrazione degli immobili, 20 posizioni in più a quota 34. Prima in graduatoria si conferma Singapore, seguita da Hong Kong e Nuova Zelanda. Ultime sono la Libia, la Repubblica Centro Africana e il Chad.