In occasione del prossimo DNA Italia , il Salone dedicato alle tecniche (tecnologie e metodologie) per la conoscenza, conservazione, fruizione e gestione del Patrimonio Culturale, ca Torino dall'1 al 3 di ottobre 2010 , Newton ha organizzato una conferenza/incontro. Sabato 2 ottobre dalle 16.00 alle 18.00 Federico Pedrocchi , il nostro Scientific Advisor, modereratore del''incontro: "Quando il virtuale è più reale della realtà" . In questo seminario affronteremo il tema della divulgazione di contenuti scientifici o artistici attraverso il racconto tridimensionale e la digitalizzazione, sfruttando le più avanzate tecnologie digitali. In collegamento con Maurizio Forte, ricercatore presso l'Università della California, vedremo come si sta sviluppando un progetto che mira a creare un ambiente virtuale per collaborazione a distanza fra archeologi che operano in centri di ricerca sparsi per il mondo. Un sito di scavi viene "catturato" digitalmente e messo a disposizione di perlustrazioni con avatar-ricercatori. Si ragionerà, poi, su altre esperienze di tridimensionalità applicata ai beni artistici, tutte rivolte a progetti che consegnano al pubblico una visibilità sui patrimoni non altrimenti percorribile. Con Clelia Arnaldi e Diego Giachello , operativi per Fondazione Torino Musei, con Massimiliano Grasso , del 3D Company Network (una filiera che copre l'intero potenziale della tridimensionalità), con Fulvio Domini Carnino , della Fondazione Ultramundum, impegnata in progetti 3D di grandi dimensioni, e con Fabio Remondino , della 3D Optical Metrology Unit, che sta lavorando con Maurizio Forte su reperti Maya e che opera su molti altri patrimoni italiani. il programma del Salone su www.salonednaitalia.it |
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...