La Giornata mondiale della Filosofia dell’Unesco è una preziosa occasione di incontro e dialogo tra filosofi e intellettuali di differenti culture e retroterra. L’idea stessa di riunirli a Teheran, in un paese dove un regime autoritario e intollerante viola continuamente la libertà di pensiero e di espressione, è un’offesa a ogni ragionevole e plausibile principio di dialogo. La protesta della nostra Associazione Reset Dialogues on Civilizations è stata lanciata lo scorso gennaio con una lettera alla direttrice dell’Unesco, firmata a nome dell’Associazione da Giuliano Amato, Giancarlo Bosetti e Ramin Jahanbegloo e sostenuta da filosofi e studiosi come Jürgen Habermas, Seyla Benhabib, Fred Dallmayr, Alessandro Ferrara, Jean Cohen, Joseph La Palombara (Presidente di ResetDoc-US) e molti altri, e prosegue tuttora...
s- RESET DOC
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...