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La filosofia dell'universale nel particolare, padre Francesco Stea a cento anni dalla nascita con Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo
Cento anni fa nasceva padre Francesco Stea – Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo lo celebrano con un saggio "Il Minimo che raccoglieva l'Universale per raccontare la spiritualità del particolare" e il Sindacato Libero Scrittore con un Convegno
L'universale per raccontare la spiritualità ha bisogno del particolare. Padre Francesco Stea/Centenario della nascita/Celebrazioni con un libro di Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo//La classicità tra il linguaggio filosofico e la conoscenza delle arti. Gli studi sulle "oraziani" percorsi poetici e la lezione teologica e mistica del viaggio dei Minimi sul filo del carisma di San Francesco di Paola attraverso padre Francesco Stea. Dopo il saggio su San Nicola di Longobardi Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, attenti studiosi del mondo cristiano, celebreranno il Centenario della nascita di Padre Francesco Stea dei Minimi nato il 1 aprile 1915 e morto 9 dicembre 1997.
Una celebrazione di un Centenario che vedrà un libro, ben articolato, attraverso le analisi di alcune opere di padre Stea che colgono l'attrazione tra letteratura e sacralità.
"Il nostro impegno hanno sottolineato Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, è quello di sottolineare il legame del Paolano all'interno di una dimensione certamente spirituale ma ricca di contenuti letterari e di conoscenze artistiche che lo hanno condotto a scrivere delle spigolature particolare anche sull'arte dal punto di vista tecnico".
Il libro verrà pubblicato proprio in occasione del primo centenario della nascita e ha come titolo: "Padre Francesco Stea. Il Minimo che raccoglieva l'Universale per raccontare la spiritualità del particolare". Un titolo suggestivo per un anniversario importante sia per l'Ordine dei Minimi, ma per tutta la Chiesa anche perché raccoglie alcune importanti testimonianze di religiosi.
L'iniziativa è stata annunciata nel corso della presentazione del libro su San Nicola di Longobardi dei Minimi svoltasi alla Fiera Nazionale del Libro di Roma. L'iniziativa è stata esposta sia da Pierfranco Bruni che da Gerardo Picardo per la Pellegrini editrice.
(ufficiostampasindacatoliberoscrittoriitaliani - vicepresidenzaroma).
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...