Global Politik: Fratelli Musulmani fuori legge nel Nuovo Egitto

Scorre ancora sangue in Egitto. Alle 13 è scaduto l'ultimatum, ed è scattata una violenta operazione di sgombero della polizia nella moschea al Fatah, al Cairo, occupata dai sostenitori di Morsi. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni all'interno del luogo di culto, ma altri dimostranti si sono barricati in una delle stanze di preghiera. Secondo fondi della sicurezza, la moschea è stata sgomberata. In base a quanto riferito dal governo, è di 173 morti il bilancio delle vittime delle ultime 24 ore in Egitto. Oltre mille le persone arrestate.
Moschee chiuse dopo l'ultima preghiera
La moschee del Cairo verranno chiuse dopo l'ultima preghiera della giornata alle 20.15, mentre ad Alessandria sono previste manifestazioni dei pro-Morsi a partire dalle 19 - quando scatta il coprifuoco in quasi tutto il Paese - dopo l'uccisione ieri di numerosi dimostranti nella città.
Esplosione danneggia consolato a Bengasi
Un'esplosione ha danneggiato la facciata del consolato egiziano a Bengasi, città della Libia orientale. Lo ha riferito l'emittente al-Arabiya, precisando che l'esplosione non ha provocato vittime.
Quattro giornalisti (oltre Simoni) fermati, a breve rilascio
Sono quattro i giornalisti italiani fermati dai militari egiziani oggi durante l'assalto alla moschea Al Fatah del Cairo. «Sono stati identificati e saranno rilasciati a breve e riaccompagnati in albergo», afferma Giovanni Toti, il direttore di Studio Aperto e del Tg4: «Secondo quanto ci hanno detto ora dall'Unità di crisi e da Palazzo Chigi, con cui siamo in contatto da stamattina dopo aver perso i contatti con la nostra inviata Gabriella Simoni. Mi è stato riferito che oltre ai due di Mediaset, la Simoni e l'operatore Arturo Scotti, sono stati fermati due giornalisti Rai». «Gabri sta bene, l'abbiamo contattata»: é il post scritto dalla giornalista di Mediaset Elena Guarnieri, apparso poco fa sul profilo Facebook di Gabriella Simoni di cui si erano perse le tracce.
Presidenza: da Fratelli musulmani fascismo religioso
«Il popolo egiziano è sceso in piazza il 30 giugno contro il fascismo teologico e religioso» dei Fratelli musulmani e del presidente deposto Mohamed Morsi: lo ha detto in conferenza stampa a Heliopolis il consigliere strategico della presidenza ad interim egiziana, Mustafa Hagazy. L'Egitto è impegnato in una «guerra contro le forze dell'estremismo», ha aggiunto, e ha messo in evidenza che gli egiziani siano più uniti oggi che mai..... C
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