Ciberculture: Grisù Space? Si grazie.... nonostante i Grillo talpa.... di mezza e state



La verità può avere molti volti. Specialmente nel teatro. Sartre e Pirandello insegnano. Ma nella politica, nell’amministrazione, può averne uno solo. Da venerdì scorso ci stiamo occupando quotidianamente dello Spazio Grisù, la factory creativa che sorgerà all’interno dell’ex caserma dei vigili del fuoco di Ferrara.

A ogni articolo, a ogni domanda e dubbio posti sono seguite risposte e precisazioni che non hanno fatto altro che accrescere, anziché diminuire, le nostre perplessità. La maggiore proprio in occasione dell’intervento di chi è chiamato a rispondere in materia di Urbanistica ed Edilizia Privata, l’assessore competente Roberta Fusari (vai all’articolo). In estrema sintesi ci è stato detto che tutto quanto avviene all’interno dello stabile di via Poledrelli 21 è permesso grazie a deroghe speciali contenute nel Programma speciale d’aera per il centro storico.

L’assessore Fusari ha smentito quanto riferito a Estense.com dai funzionari del suo stesso assessorato, funzionari – immaginiamo – ben preparati in materia e che con solerzia si sono prestati a rispondere a tutte le nostre richieste di documentazione. Le parole dell’assessore però, a nostro avviso, contraddicono le più elementari regole che reggono la gerarchia delle leggi (un regolamento, il Psa, non può sopravanzare una legge nazionale, come quelle in tema di sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro). Ci chiediamo, inoltre, chi abbia scritto il Programma speciale d’aera per il centro storico se non chi lavora nell’assessorato all’urbanistica.

Abbiamo ascoltato anche le voci di diverse imprese assegnatarie degli spazi. Sono privati che investono le proprie risorse in un progetto, quello dello Spazio Grisù, che sulla carta rappresenta davvero un salto di qualità per Ferrara, un esperimento che – se condotto in porto a dovere – può diventare un’esperienza d’eccellenza da imitare in tutta Italia ed Europa. Proprio a loro è rivolta la nostra inchiesta, nata dalla preoccupazione che le loro energie e speranze possano essere vanificate, o sminuite, da ‘incidenti di percorso’.

Loro, le imprese private, sono a nostro avviso le prime interessate ad avere le risposte alle domande che ora formuliamo pubblicamente all’indirizzo dell’amministrazione comunale.

Veniamo quindi alle questioni per noi irrisolte. La/le attività che hanno già iniziato a operare a livello commerciale all’interno dello Spazio Grisù avevano bisogno di permessi o comunicazioni? Erano necessarie altre formalità (lo Sportello unico attività produttive parla di Cila) anche in caso di lavori rientranti nella categoria “edilizia libera privata”? In caso affermativo, è giusto ritenerla/e abusiva/e?.... C

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