Tecnopolitica: La... Resistenza, Negri vs l'infame buon senso ferrarese

 

*nota di AsinoRosso- Dal punto di vista culturale e metapolitico, in particolare la rassegna d’alta stoffa in questione, ma comunque in generale, la Resistenza… è una delle pochissime espressioni concrete attive a Ferrara fuori dal coro… In democrazia si può dissentire da una legittima e trasparente opzione politico-culturale, ma su Negri abbiamo letto critiche semplicemente rozze e strumentalissime da gente anche presumibilmente colta (certa Intellighenzia radical chic deja vu) che neppure sa che il New York Times – con una metafora – tra breve sarà solo on line e invece fanno prediche da rettili ideologici! Noi Futuristi saremo sempre con ogni Resistenza contro come diceva Majakowskij… l’infame buon senso, molto diffuso a Ferrara…

 

 

Il Centro di Promozione Sociale La Resistenza si è guadagnato negli ultimi due anni uno spazio importante all’interno del tessuto culturale cittadino ferrarese, proponendosi come luogo privilegiato per la realizzazione di progetti di vario genere: occasioni di ricreazione e socialità intergenerazionali lontane dalle logiche consumistiche, incontri e dibattiti su agricoltura e stili di vita sostenibili, offerta di corsi gratuiti di musica, danza, arte per tutti i soci e molto altro.

Ogni nostra iniziativa è caratterizzata da una costante apertura alla dimensione dell’altro e dal tentativo di arricchire la realtà cittadina attraverso eventi che promuovano la cultura anche attraverso l’attualità e l’analisi politica e sociale.

È pertanto inevitabile che questo sforzo talvolta incontri delle voci di dissenso e che alcune delle nostre attività siano state oggetto di discussione e critiche. Ove queste siano costruttive e pongano le basi per un dialogo aperto e produttivo, siamo molto lieti di accoglierle.

A nostro avviso, non sono però di questo tipo le polemiche piovute sul Centro Sociale in seguito all’organizzazione del ciclo seminariale di conferenze a tema “Crisi globale e costituzione del comune”. Gli incontri, a cura del Laboratorio Sancho Panza e del Collettivo Uninomade – del quale fanno parte accademici di rilievo internazionale – sono stati molto partecipati, date l’attualità e la problematicità del tema.

Il primo relatore, il professor Antonio Negri, è stato invitato a parlare degli ultimi studi da lui condotti in merito ai cambiamenti economici e sociali che stiamo vivendo e che determinano il nostro quotidiano, in particolare del valore dei cosiddetti “beni comuni”.

La dichiarazione del professor Negri – niente più che una frase – che tanto ha fatto scalpore, è giunta al termine della conferenza in risposta alla domanda di un uditore sull’attuale disaffezione nei confronti della politica. Estrapolata dal contesto e utilizzata come unico punto di partenza per quasi tutti gli articoli di giornale dei giorni successivi, questa affermazione è divenuta perno e cardine di tutti i discorsi fatti in merito alla legittimità o meno dell’iniziativa.... C

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