Passa ai contenuti principali

NUOVI CRITERI PER BILANCI COMUNALI a Ferrara

Sono quattro – spiega l’immaginifico - i pilastri della strategia politico culturale che reggono la strategia politica economica del comune di Ferrara: la riduzione del debito; la protezione degli ultimi; l’attrazione di nuove imprese; il sostegno agli investimenti pubblici; e scusate se è poco. “A noi la vita piace così”, dichiara l’emulo contabile di Zorro con presumibile pudibondo rossore intellettuale.

Quattro pilastri! Quando mai prima d’ora i pubblicani hanno presentato le loro odiose imposizioni con attraenti allegorie? Ammettiamolo: l’accarezzare sapienze esotiche progettando balzelli, magari in ambienti profumati d’incenso, è da cervelli fini. Forse non è casuale l’improvvisa decisione di chiamare Palazzo Ducale quello che era conosciuto come Municipale, col pretesto dell’accesso pubblico a un cortilaccio che secoli fa era leggiadro giardino di duchesse.

Ma torniamo ai quattro pilastri il cui simbolismo che riunisce in sé forza ed elevatezza non ha bisogno di spiegazioni. Il primo è commovente: “lasciare a chi verrà dopo di noi un conto da pagare da 167 milioni di euro non è una cosa di sinistra perché scarica sui più deboli (quelli che ancora non ci sono perché non possono difendersi) i costi dell’incapacità di agire di oggi”.

La conversione di S. Paolo sulla via di Damasco fu una robetta in confronto alla conversione di Marattin perché S. Paolo, sempre devoto credente in Dio, non cambiò stile di vita, e non ritenne un’ipotesi innovativa il pagare i debiti (“chi non lavora non mangi”, aggiungeva di sopramercato quel malintenzionato), mentre Marattin non ha mai fatto una piega al sinistro saccheggio operato dagli ultimi due sindaci. A conversione avvenuta, dobbiamo aspettarci che farà raggiungere dai sicari i due infelici che hanno dilapidato fortune e privato la città di risorse-fonti di reddito? O, soffrendo nell’intimo, si limiterà ad imporci come prima di pagare i debiti contratti dai suoi amici? Vedremo.Ci vorrebbecomunque un Caravaggio per dipingere le suggestive lame di luce penetranti le oscurità di Palazzo Ducale nella Conversione di Marattin.

Gli altri tre pilastri lasciamoli perdere: per ora fanno ridere i polli, ma visto il nuovo corso sentimental-intellettuale è presumibile che in una decina di legislature il più maturo Marattin li porterà a livello del primo congiusti correttivi (accorgendosi, ad esempio, che le nuove imprese se ne sbattono di sconti al 55% di elevatissime tasse comunali quando possono dirigersi oltre Po da chi li invoglia esentandoli dalle tasse per 20 anni).E poi sono inadatti al pennello di Caravaggio, essendo i loro contenuti più affini a “Il baro” di De la Tour. I dipinti “polittici” è sempre meglio farli eseguire dalla stessa mano.

Paolo Giardini

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...