Steve Jobs e il Testamento elettronico

 

*from http://www.romagnanoi.it/news/722629/Steve-Jobs-e-un-discorso-da-portare-nel-cuore.html
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CALIFORNIA - Corre l'anno 2005, Steve Jobs sale sul palco dell'università di Stanford dopo aver ricevuto la laurea Honoris causa. Dietro al microfono il fondatore di Apple si rivolge agli studenti in un discorso da ricordare e farlo proprio come parabola di insegnamento della vita. Un discorso da salvare non in .doc, ma nella memoria.




Sono onorato di trovarmi qui oggi insieme a voi per la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea in una delle più prestigiose università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dire il vero non sono mai stato vicino al diploma di laurea come in questo momento. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui. Niente di eccezionale. Solo tre storie personali.

La prima storia parla di come magicamente si compongono le tessere di un mosaico. Abbandonai il Reed College dopo sei mesi, ma continuai a frequentare l'università più o meno per altri 18 mesi. Ma allora perché avevo deciso di abbandonare gli studi? Tutto cominciò ancor prima che nascessi. Mia madre biologica era una ragazza madre laureata e decise di darmi in adozione. Era comunque decisa a fare in modo che venissi adottato da persone laureate e prese accordi affinché alla nascita mi adottassero un avvocato e sua moglie. Ma quando feci capolino su questa terra i miei potenziali genitori adottivi cambiarono idea e decisero che volevano una femminuccia. E così i miei genitori, che erano in lista d'attesa, ricevettero una telefonata nel cuore della notte: "C'è un neonato disponibile di sesso maschile, lo volete?". E loro risposero: "Certamente".

Quando la mia madre biologica venne a sapere che mia madre non si era mai laureata e che mio padre non aveva nemmeno finito la scuola superiore, si rifiutò di firmare i documenti per l'adozione e cedette solo qualche mese dopo quando i miei genitori le promisero che un giorno avrei frequentato l'università. E 17 anni dopo mi sono iscritto all'università.
Ma, ingenuamente, scelsi un'università che costava quasi quanto Stanford, tanto da prosciugare in tasse universitarie tutti i risparmi dei miei genitori che erano lavoratori di condizione modesta. Dopo sei mesi capii che non ne valeva la pena. Non avevo la più pallida idea di cosa avrei voluto fare nella vita e quindi non sapevo in che modo una laurea avrebbe potuto essermi di aiuto. E poi stavo dilapidando tutto il denaro messo da parte dei miei genitori in una vita di lavoro. Decisi così di abbandonare gli studi nella convinzione che comunque sarebbe andato tutto bene. All'epoca ebbi un po' di paura, ma a ripensarci è stata una delle decisioni migliori della mia vita. Nel momento stesso in cui decisi di abbandonare gli studi mi trovai in una condizione di assoluta libertà: non dovevo frequentare i corsi che non mi interessavano e potevo fare capolino nelle aule dove si tenevano lezioni che mi sembravano interessanti.

Il corso di calligrafia che cambia la vita .....

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