L'Internazionale della Video Art a Ferrara: The Scientist 5 intervista a Filippo Landini (uno dei curatori)


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14-16 ottobre 2011
  

D- The Scientist anno V, una cronistoria...
 
R- Il festival internazionale di video arte THE SCIENTIST 2011 è quindi alla sua Quinta edizione. La cronistoria: il festival è stato inventato da Roberto Futur Guerra, Vitaliano Teti e il sottoscritto, Filippo Landini (nel 2007 con il supporto di Paolo Orsatti e la Galleria Sekanina, poi a cura di Ferrara Video e Arte) : Guerra, un importante poeta e critico letterario di Ferrara, nonché prodigo organizzatore di eventi e grande catalizzatore di svariate personalità artistiche e intellettuali. Peculiarità di Futur Guerra è la prospettiva o la declinazione tecnologia-scientifica che egli pone nell’organizzazione estetica, tant’è che coniò il termine The Scientist per denominare questo festival che anno dopo anno ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Senza dubbio l'evoluzione di Vitaliano Teti e di...  Filippo Landini,, due docenti dell’Università di Ferrara, ha portato un contributo di ulteriore spessore nella direzione artistica del festival. Teti insegna produzione audiovisiva ed è videomaker raffinatissimo, mentre Landini... è docente di video arte e di scrittura visuale, rigorosamente underground. Da sottolineare anche l’apporto storico-critico di Marco Teti, un giovane ricercatore della medesima università, "allievo" dello stesso ben noto massmediologo Capucci e saggista ciberculturale. Nelle prime edizioni furono molto seguite dal pubblico le opere della sezione V-ART a cura di Filippo Landini che annoveravano il meglio della video arte territoriale, ossia di artisti che producevano in città. Guerra e Landini erano sicuramente, insieme a Sebastiano Zuccatelli, Andrea Forlani, Alberto Gigante, Mustafa Sabbagh, Giacomo Verdoia degli alfieri esemplari dell’elettronic visual creato nel territorio ferrarese. Per questioni meramente extraestetiche e con elegante accordo, nelle ultime edizioni, Roberto Guerra si è allontanato dall’organizzazione del festival e questo ha lasciato più spazio alle pur fondamentali e decisive  produzioni video legate alle università e alle accademie d’arte sia italiane che europee, mentre è venuta meno una certa sperimentazione di retaggio avanguardista. Ovviamente questo non significa che sia venuta a mancare la qualità dei lavori, anzi, bisogna sottolineare l’altissima qualità artistica delle opere create nei laboratori didattici dell’università di Ferrara, di Venezia, di Weimar (sede della Bauhaus degli anni ’20), di Madrid, solo per citarne alcune.
 
D- L'evoluzione del Festival... oggi Ferrara nuovamente capitale video?

 
R- Negli ultimi anni la direzione artistica di Vitaliano Teti ha straordinariamente portato il festival verso un’area più relativamente accademica, basti ricordare la collaborazione della professoressa Ada Patrizia Fiorillo, storica di arte contemporanea dell’ateneo ferrarese. Questa importante convergenza internazionale di accademie e di università non significa certo mancanza di sperimentazione e di ricerca, tant’è che sia in questa edizione che in quella precedente si possono annoverare nomi di notevoli e anche grandi artisti. Ne cito alcuni: Alessandro Amaducci, Masbedo, Laurina Paperina, Vasulka, Miller. Direi che questi artisti rivelano una vocazione importante di Ferrara quale capitale della video arte internazionale, senza dubbio ai livelli di Kassel, di New York, di Seul, di San Paolo. Quindi una certa continuità con il ruolo della città di Ferrara per la video arte degli anni ’70 e ’80, quando i fautori di questa arte elettronica furono Lola Bonora, Carlo Ansaloni e Giovanni Grandi.


 
D- A memoria che cosa quest'anno si annuncia particolarmente rilevante?

 
R- Sicuramente la performance presso la Porta degli Angeli di Alessandro Amaducci. Poi vorrei sottolineare l’apertura verso le produzioni di artisti molto giovani grazie alla collaborazione del G.A.I. del Comune di Ferrara. Importante è anche la sezione di video danza a cura di Marinella Riccio e di Vitaliano Teti. Da tenere presente le schede critiche di Filippo Landini e di Marco Teti, sempre originali nell’analisi poetica dei lavori. Vorrei ricordare anche la collaborazione di Alessandro Raimondi, che di recente ha realizzato un notevole documentario con i fratelli Teti sulla storia di Pontelagoscuro, periferia nord di Ferrara. Consiglio quindi di andare vedere il programma per rendersi conto della ricchezza artistica del festival.
 

Programma e info: http://thescientistvideo.net