Cultura e Turismo a Salemi : BOOM DI INCASSI AL MUSEO DELLA MAFIA

 
Il Museo della Mafia di Salemi V.M.16 | http://www.guidasicilia.it/il-museo-della-mafia-di-salemi-16...
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Nel 2011 in 9 mesi emessi 13792 biglietti
per un totale di 40 mila euro

Salemi: boom di incassi
per il «Museo della Mafia»
Vittorio Sgarbi: «Già ripagate le spese di allestimento»

 

Nel 2011 in 9 mesi emessi 13792 biglietti


per un totale di 40 mila euro


Salemi: boom di incassi


per il «Museo della Mafia»


Vittorio Sgarbi: «Già ripagate le spese di allestimento»


 


 


SALEMI

- Boom di incassi nel 2011 per il «Museo della Mafia» di Salemi. Dal primo gennaio di quest’anno fino all’undici ottobre sono stati emessi 13792 biglietti d’ingresso per un valore di 40.327 euro. Che si sommano ai 20.560 del 2010 (il Museo ha aperto i battenti nel maggio del 2010) corrispondenti a 5218 biglietti.


 


«Con le somme incassate sino ad oggi

– spiega il sindaco Vittorio Sgarbi – in pratica abbiamo ripagato le spese di allestimento»


 


Il «Museo della Mafia» di Salemi - intitolato alla memoria dello scrittore Leonardo Sciascia - è attualmente l’unico al mondo perché quello di Los Angeles, annunciato un anno fa, è rimasto solo un proposito.


Inaugurato l’undici maggio del 2010 maggio durante la visita a Salemi del Presidente della Repubblica per le celebrazioni del 15o° dell’Unità d’Italia, il «Museo della Mafia» è presto diventato meta di migliaia di turisti. Il suo allestimento è costato appena 60 mila euro.


Il Museo è nato su suggerimento di Francesca Traclò della Fondazione Rosselli e dell’allora assessore alla Cultura Peter Glidewell. Il fotografo Oliviero Toscani ha ideato il logo: una macchia di sangue a forma di Sicilia.


Le installazioni a forma di cabina elettorale che costituiscono la parte più significativa del «Museo della Mafia» sono state realizzate dall’artista siciliano Cesare Inzerillo.


 


«Il museo –

dice Vittorio Sgarbi – indica con una linea netta ciò che la mafia è stata. Abbiamo pensato a un Museo perché vogliamo immaginare la mafia morta, sconfitta. Del resto si fa un museo dell’Olocausto non perché ci sono ancora i nazisti e i campi di concentramento, ma per dire che occorre prendere le distanze dal male. Ecco, il nostro Museo della Mafia significa questo: prendere le distanze dalla mafia, dal male. Le mie idee, da questo punto di vista, sono specchiate nel pensiero di Sciascia»


 


Il «Museo della Mafia» è stato riproposto quest’anno all’interno del Padiglione Italia della Biennale d’Arte di Venezia, attualmente in corso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Sgarbi.


 


 

 

 

 

 


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