Paolo Giardini Lavori Ludici in Via Darsena a Ferrara?

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Che la visione continua dei nostri occhi siaillusoria è noto da un paio di secoli. L’apparato visivo lavora come una coppia di fotocamere che scattanoa ripetizione e mandano le immagini al cervello per elaborarle,ognuna delle quali richiede un certo tempodetto dipermanenza”. Ciò che vediamo è in leggero ritardo sul reale e non è tutto, dato che catturiamo una ventina d’immaginial secondo.Basandosi suquestohanno inventato il cinematografo, illusionisti e prestidigiatoriprogettano i loro spettacoli,i truffatori vincono al gioco dei bussolotti orifilanoun oggetto per un altro.

A quel limite fisiologico c’è d’aggiungerneun altro: il tempo minimo di reazione agli stimoli, che può essere il triplo del tempo di permanenza.Significa (da sobri) tempi mortidi0,4 secondi, una durata che può garantireemozioni comequando durante il sorpasso di una colonna di TIR sull’autostrada FE-BO apparesul retrovisoreil bianco degli occhi di uno cheti tallona in SUV, tipico veicolo deimistici anacoreti. Lampeggia,sollecitando asgombrare la corsia dal tuocatorcioinfilandolofra i TIR nel classico effetto fisarmonica. Fra gli anacoreti non si usa fare prigionieri,perciò se solo accenni a una frenatal’energia di tre tonnellate di SUV a 130 km/hti sorpassa per compenetrazionetrasformandoti inmacinato da ragù, mentre il mistico che non s’è accorto di nulla prosegue lampeggiando.Ma è un caso limite, nella società ludica non tutto èroulette russa.

Ci sono pureprobabilità di modestia traumatologica dabassa energia cinetica adatte a bambini e anziani.E’ anche pensando a loro, non solo ai salti acrobatici dei postini distratti dai numeri civici,che il Comune inserisce paletti in mezzo alle corsie ciclabili. O predisponegradiniagevolandoallegricapitomboli perchi si sposta in carrozzina o, per finire, l’apposizione di barriere studiateper utenti selezionati quali gli stuntman.Perché quel tempo di permanenza che dà 0,1 secondi di ritardo nella visione non è un problemaneppure per i piloti da caccia che volano a Mach 2, quindi si tratta di ridurre i vantaggi dell’ampia visuale come avviene uscendo da un tunnel buio. Nel momento in cui si oltrepassa l’estremità del tunnel si apre l’immediata visione laterale prima impedita, ma potrebbe non essereimmediata se coincidessecon l’avvio di quel ritardo di 0,1 secondi della permanenza, agevolando chi sta in agguato! Emozionante, no? Un gioco cosiffatto il Comune lo ha preparato in via Darsena per il turismo d’elite, ubicando una pista ciclabile lungo un muro nel quale si affaccia l’uscita di un parcheggio sotterraneo. L’effetto di mezzo tunnel è riprodotto mediante l’angolo di due muri, per cui chi proviene dalla ciclabile non vede se a sinistra ci siano auto che si accingono ad uscire, e dalle auto in uscita non si vede a destral’estensione della ciclabile. Per rendere il gioco professionale, a livello stradale l’uscita auto presenta un piano lungo appena tre metri fino alla ciclabile immediatamente successivo ad una rampa, per cui il guidatore di un’auto per portarla sul piano deve salire guardando il cielo e subito dopo farsporgere il muso dell’auto sulla ciclabile (sono molte le auto che superano i 4 metri). E qui entra in gioco la sommatoria dei ritardi fisiologici! Un ciclista che ignaro di auto in arrivo proceda a 4 metri al secondo (velocità 14,4 km/h, usata per calcoli semaforici), in 0,4 secondi percorre 1,6 metri prima d’iniziare a frenare, rendendo inevitabile il divertente urto con una vettura in uscita.

C’è pure il divertimento implicito, analogo all’estrazione di un molare, nel fatto che una vettura ha torto per definizione se non dà precedenze immettendosi in strada, quindi ogni autista uscendo da dove è impossibile dare precedenze, potenzialmente è passibile di multa da 155 euro anche senza impatti da ciclisti. Per questoil Comune continua a considerarsi,giustamente,un covo di geni.

 

Paolo Giardini