Florenskij e Nunziante

 


 

        IL PITTORE ROSARIO NUNZIANTE E LA METAFISICA DI PAVEL FLORENSIJ

L’editoria italiana cominciò nel 1974 a pubblicare i testi di Pavel Florenskij, intellettuale russo di particolare profondità, figura originalissima, al crocevia del pensiero filosofico e teologico, non privo di componenti mistiche, ancor oggi in larga misura da scoprire. Di formazione scientifica, Florenskij aveva condotto studi sul principio di discontinuità e, proprio per tale motivo, il governo rivoluzionario bolscevico lo chiamò all’Amministrazione Centrale dell’Elettrificazione della Russia, dove con successo perfezionò brevetti di importanti invenzioni. Nel 1933, accusato dalle autorità sovietiche di organizzare moti controrivoluzionari, fu deportato in Siberia. Successivamente venne internato nel gulag di Solovski, nel quale non mancò, comunque, di proseguire i suoi studi, sia nel campo biologico, che in quello chimico. La sua personalità finì per risultare intollerabile per il regime, che coglieva in lui tratti di “soggettivismo”, non in sintonia, dunque, con i principi culturali alla base della società della Russia sovietica. L’8 dicembre 1937, Florenskij fu fucilato. Di recente è uscito in traduzione italiana il suo “Stupore e dialettica”, un manoscritto risalente al 1918, che analizza le relazioni tra scienza e filosofia e il loro misterioso interagire con la realtà. Le considerazioni dell’Autore sono volte ad introdurre il concetto conoscitivo di “metafisica concreta”, che nasce dallo stupore dell’anima sorgiva. All’itinerario di verità teorizzato dallo scrittore russo, incentrato sul significato magico del linguaggio e della parola, si ispirano numerosi artisti contemporanei. Tra essi il Pittore torinese Rosario Nunziante (classe 1963), che, evocando la lezione di Forenskij, si misura, attraverso ininterrotti esperimenti creativi, con l’intimità dell’Io, trasferendone segreto e forme in una sorta di dialettica plastica di carattere metafisico. Ed è proprio in questo senso che si distingue il percorso inventivo di Nunziante. Nel porsi nell’ottica di Florenskij, egli ne recupera il messaggio più autentico, soprattutto mediante l’interpretazione metaforica dell’essere e del divenire dell’uomo. L’Artista, infatti, traduce lo straordinario significato delle idee del filosofo russo, riproducendone, per naturale estensione, l’intensità della lezione nell’originale ed articolata vastità semantica delle sue rappresentazioni. Si apre così una geografia della coscienza, in cui Nunziante si immerge con tutto il suo talento.

 

Casalino Pierluigi, 10.10.2011.