Indipendentemente da qualche vaghezza (ad esempio, non è vero che “oggi il trasporto dell’energia attraverso le reti elettriche […] un costo pari a quello della energia stessa”, ma anche se lo fosse, la rete di distribuzione è necessaria e va pagata in ogni caso), è comunque una bella soddisfazione anche per noi cittadini che l’Assessore all’Ambiente esprima calde simpatie per la filiera energetica corta! Ci aspettiamo quindi che agisca di conseguenza. Esaminiamo subito un caso concreto in cui l’Assessore all’Ambiente dovrebbe sollecitamente intervenire, prendendo spunto dai giornali. In un’ennesima lettera di protesta per le vessazioni accessorie al MUSA, un abitante del centro storico en passant svelava che ha dovuto comprare un’auto aggiuntiva per le future necessità della moglie, la quale per lavoro dovrà recarsi a all’ospedale Cona (fiore all’occhiello della sanità europea!). Quindi finora quella signora non aveva bisogno di auto, rimanendo in ambito di filiera corta. Ora è costretta a passare all’inquinante filiera lunga. Presumendo che un percorso misto di 30 km richieda il consumo di due litri di benzina, la signora brucerà giornalmente l’equivalente di 11,68 kWh, per compensare i quali dovrebbe installare un pannello fotovoltaico da 2,33 kWp (assumendo che il suo impianto produca annualmente 1.200 kWh per kWp installato). In più dovrebbe aggiungere un surplus di fotovoltaico per compensare le quote di inquinamento e CO2 prodotta.
Conclusione: come quella signora, tutti i dipendenti e fruitori abituali dell’ospedale abitanti in centro storico che andranno a Cona dovrebbero installare i pannelli fotovoltaici per rientrare nell’ambito di filiera corta. Altrimenti il peggioramento energetico-ambientale sarebbe scandaloso per le consolidate certezze tecniche della signora Zadro, riguardando migliaia e migliaia di persone! A quando l’ordinanza del sindaco, signora Zadro? Se ha bisogno di chiarimenti sulle potenze necessarie a seconda delle distanze da Cona, rimango a disposizione.
Paolo Giardini