Passa ai contenuti principali

IL FONDO MAGAZINE- anno III - n. 132 / 17 gennaio 2011

 

logo-blog.gif

 


anno III - n. 132 / 17 gennaio 2011


in questo numero articoli di


 Gabriele Adinolfi, Arba, Graziella Balestrieri,
Silvio Botto, Mario Grossi, Alberto B. Mariantoni, Marco Petrelli,
Miro Renzaglia,
Angelo Spaziano, Federico Zamboni

 

nell'edicola di via
www.mirorenzaglia.org


 * Miro Renzaglia

L’articolo che segue è stato pubblicato venerdì scorso, 14 gennaio, sul settimanale Gli Altri.

La redazione (Fondo Magazine)

L’ALDILÀ SENZA DIO
miro renzaglia

Non ho visto il film di Clint Estwood Hereafter e, probabilmente, non andrò a vederlo. Forse è un capolavoro o forse, no: la disputa sul suo valore squisitamente cinematografico è aperta e io non mi intrometto. Ma ho letto molte recensioni meritevoli del trattamento che Nanni Moretti riserva a un noto critico nel film Caro Diario, quando va ad agitare i suoi sonni leggendogli, con cinica cattiveria, una sua recensione delirante a proposito di una pellicola coreana. Mi si obietterà: ma se non hai visto il film, come fai a giudicare le recensioni? Perché, cari miei, del film, in senso oggettivamente critico, si dice poco o niente: brevi cenni sulla trama e notiziole da comunicato stampa. Si dice molto, invece, e quasi sempre a sproposito,  dei temi che ha per contenuto: la morte, la vita dopo la morte, i possibili canali di accesso fra il nostro mondo, quello dei vivi o sedicenti tali, e l’al di là. E, allora, parliamo di questo.

Non ho visto il film – come ripeto – ma ho visto il trailer dove, fra scene di indubbio effetto spettacolare, si ascolta la domanda saliente: «Secondo te che succede quando moriamo?». Tutte le religioni, nessuna esclusa, hanno cercato di dare una risposta. Tutte valide, validissime, per chi ha fede: il Regno dei cieli, il Nirvana, il Walhalla, l’Ade… Tutte rappresentano uno sfondo immaginabile. E il problema è proprio qua: qualunque sia la rappresentazione, il risultato non può che essere umano, troppo umano. Dall’estinzione del dolore alle vallate celesti in ricompensa della nostra rettitudine terrena, fino alle fiamme dell’inferno in espiazione dei propri peccati,  non si può far altro che immaginare l’immaginabile. Eppure, per definizione, la metafisica ovvero: ciò che è al di là della fisica e delle nostre capacità sensitive di percepirla è “trascendente”. Prendiamo, per esempio, una delle prospettive più problematiche e, in qualche modo, più consolatorie che ci offre la religione cristiana: la resurrezione della carne. E’ del tutto evidente che una tale possibilità va di gran lunga oltre ogni nostra capacità di comprensione. E se provate a fare qualche obiezione a chi vi crede, tipo: a che età il nostro corpo risorgerebbe: ai nostri 10, 30 o settant’anni? e chi è nato morto? e chi ha patito sul suo corpo qualche malformazione congenita,  risorgerà con le stesse sofferenti limitazioni? e se, sì: dov’è il premio? Vi risponderà che bisogna aver fede nella parola di Dio o che questo è un mistero della fede. La fede, dunque, e solo la fede dà sostegno. Ma, considerando che la fede è un dono di Dio, chi non l’ha ricevuto che fa? Che si arrangi: il problema è suo....

C- Il Fondo Magazine n. 132

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...