Reportage d'arte in bianconero: dal Sud Africa a La Porta degli Angeli di Ferrara
“…”Partito inizialmente per documentare la vita degli Italiani emigrati in Sud Africa, e nella fattispecie la vita dei lavoratori della cartiera di Felixton, sono poi entrato nella dimensione del viaggio attraversando il paese da Johannesburg alla regione dello KwaZulu-Natal ai confini con il Mozambico: territori, villaggi, volti che raccontano piccoli frammenti di vita quotidiana raccolti on the road “. (Luca Pasqualini)
Ne è derivato un assemblaggio ai limiti della poesia visiva e in certo senso e paradossalmente onirica, per il particolare effetto di senso delle immagini: non estraneo in tale percezione gestaltica ed estetica, l’opzione neoespressionista del bianconero. Nessuna dietrologia sociologistica da cartolina o facile terzomondialismo: i soggetti indigeni parlano attraverso le immagini, quasi declamano la grande poesia della parola muta.
L’archetipo dell’Anima e il suo espandersi è in primissimo zoom: l’Africa interiore ed onirica cara storicamente alla stessa Karen Blissen o altri noti letterati.
Senza retoriche, Nelson Mandela docet, il DNA universale della specie umana affiora dalle photo, i cristalli … si animano, l’Africa si rivela per una sorta di flotta immaginaria del pianeta Terra, in volo attorno al Sole e nello Spazio, parallela alle variabili dell’iconografia umana. Lo stesso miracolo di una ex-scimmia che parla e lancia le ossa di qualche preda nella velocità della luce della vita umana: dall’anno Zero al futuro remoto.
art. completo from Supereva.it/FERRARA
GALLERY PHOTO
http://guide.supereva.it/ferrara/galleria/luca-pasqualini-sud-africa-mon-amour
Roby Guerra
“…”Partito inizialmente per documentare la vita degli Italiani emigrati in Sud Africa, e nella fattispecie la vita dei lavoratori della cartiera di Felixton, sono poi entrato nella dimensione del viaggio attraversando il paese da Johannesburg alla regione dello KwaZulu-Natal ai confini con il Mozambico: territori, villaggi, volti che raccontano piccoli frammenti di vita quotidiana raccolti on the road “. (Luca Pasqualini)
Ne è derivato un assemblaggio ai limiti della poesia visiva e in certo senso e paradossalmente onirica, per il particolare effetto di senso delle immagini: non estraneo in tale percezione gestaltica ed estetica, l’opzione neoespressionista del bianconero. Nessuna dietrologia sociologistica da cartolina o facile terzomondialismo: i soggetti indigeni parlano attraverso le immagini, quasi declamano la grande poesia della parola muta.
L’archetipo dell’Anima e il suo espandersi è in primissimo zoom: l’Africa interiore ed onirica cara storicamente alla stessa Karen Blissen o altri noti letterati.
Senza retoriche, Nelson Mandela docet, il DNA universale della specie umana affiora dalle photo, i cristalli … si animano, l’Africa si rivela per una sorta di flotta immaginaria del pianeta Terra, in volo attorno al Sole e nello Spazio, parallela alle variabili dell’iconografia umana. Lo stesso miracolo di una ex-scimmia che parla e lancia le ossa di qualche preda nella velocità della luce della vita umana: dall’anno Zero al futuro remoto.
art. completo from Supereva.it/FERRARA
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Roby Guerra