Prossimamente a Cento tre opere di Guido Cagnacci in mostra
Cento. Il Ratto d’Europa della collezione Molinari Pradelli, la Vita Umana o Trionfo della Pietà della Fondazione Cavallini-Sgarbi e la Conversione di Maria Maddalena, appartenuta per secoli alla famiglia dei marchesi Guidi di Bagno, sono opere superlative di Guido Cagnacci, emblematiche del terso raffinato splendore cui l’arte ogni volta s’affida per consegnare al mondo il suo più alto e duraturo messaggio. Sono tre capolavori incentrati sulla descrizione di corpi accarezzati da una luce capace di riverberarne al meglio e i tratti fisici e i sentimenti più lievi.
La bellezza di questi dipinti, che il pubblico avrà occasione di ammirare dal 22 gennaio al 27 marzo in mostra nelle sale della Pinacoteca Civica di Cento, si presta così a catalizzare nel dispiego suadente delle immagini muliebri sia quanto di più diretto, concreto e palese è offerto all’uomo dai limiti della sua stessa natura, sia quanto di più etereo, impalpabile e fuggevole li sommuove nel profondo, volgendone lo sguardo, l’intelletto e il cuore alla contemplazione del mistero sublime della vita.
L’ombra e la luce, il tangibile e l’impalpabile, il corpo e l’anima, il fisico e il metafisico trovano nel teatro figurativo di Guido Cagnacci una mirabile, profondissima sintesi a superamento di un dualismo risolto nella levità di un pensiero capace di tessere un dialogo sui valori e sui contenuti sostanziali che si celano oltre lo specchio effimero della materia e delle sue molteplici apparenze. Ed è questa la riflessione costante che accompagna la pittura di Guido Cagnacci dall’inizio alla fine della carriera....
C- ESTENSE COM
La bellezza di questi dipinti, che il pubblico avrà occasione di ammirare dal 22 gennaio al 27 marzo in mostra nelle sale della Pinacoteca Civica di Cento, si presta così a catalizzare nel dispiego suadente delle immagini muliebri sia quanto di più diretto, concreto e palese è offerto all’uomo dai limiti della sua stessa natura, sia quanto di più etereo, impalpabile e fuggevole li sommuove nel profondo, volgendone lo sguardo, l’intelletto e il cuore alla contemplazione del mistero sublime della vita.
L’ombra e la luce, il tangibile e l’impalpabile, il corpo e l’anima, il fisico e il metafisico trovano nel teatro figurativo di Guido Cagnacci una mirabile, profondissima sintesi a superamento di un dualismo risolto nella levità di un pensiero capace di tessere un dialogo sui valori e sui contenuti sostanziali che si celano oltre lo specchio effimero della materia e delle sue molteplici apparenze. Ed è questa la riflessione costante che accompagna la pittura di Guido Cagnacci dall’inizio alla fine della carriera....
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