ARTE OGGI
Il mondo e i suoi mondi, spicchi di universo, separati e legati, intrecciati in intersezioni variegate, al confine di limiti senza limite, estrose realtà tra il fare e il disfare, spazi brillanti, colorate immagini, addirittura festose, vocazioni prometeiche, molteplicità di esperienze senza fine, sogni di onnipotenza, impreviste concordanze di intenzioni, aldilà di ogni premeditazione. Tutto o quasi tutto nell’imbuto geometrico di infinite singolarità che si perdono e si inseguono, si ritrovano in un universale disordine. Ecco: oggetti, detriti, derive di memoria, figure sfuggenti, ma anche riconoscibili, all’interno di un percorso rarefatto, privo di senso, dove prevale l’ansia dello smarrirsi, del cancellarsi, un istinto abrasivo, fatto di allusioni, si simboli indefinibili e, proprio per questo, intuibili, metafore indistinte e fonte di continua suggestione. Ogni ripetizione dissacrante è vana in tale ottica. Regna qui l’azzeramento del significato dell’oggetto, come evoca “le pissoir” di Duchamp, ma anche quello del contesto, rendendo inutile la ricerca di un qualche significato. Oltre ogni innovazione d’avanguardia si assiste al trionfo della creatività, libera e aerea. Alla ricerca di un irrimediabile disordine pari a quello che ci circonda, senza possibilità di rimedio, autentico, seducente progetto di fuga.