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è uscito il n.57 di FUTURE SHOCK. Come sempre, sono disponibili copie-omaggio e, come sempre, il contenuto è molto ricco. Ecco, qui sotto, rirpodotto un esempio del materiale
pubblicato nella rubrica "Notizie".
PER CASCIOLI E GASPARI
NESSUNA FINE DEL MONDO NEL 2012
È quanto sostengono i due autori, che hanno al loro attivo libri di grande diffusione come Le bugie degli ambientalisti, Che tempo farà, I Padroni del Pianeta, a cui adesso bisogna aggiungere 2012. Catastrofismo e fine dei tempi (Edizioni Piemme), in cui smentiscono in maniera dettagliata e puntuale tutta una serie di catastrofi previste entro il dicembre 2012: il sole che brucerà la terra, il pianeta colpito da un asteroide gigante, l'inversione magnetica, la predizione dei Maya, una serie di coincidenze astrali, ecc. Ma l'aspetto più inquietante della "cultura" del catastrofismo sono i suoi risvolti di natura commerciale e politica. Come dichiara uno dei due autori, Riccardo Cascioli, in un'intervista rilasciata il 1° settembre 2010 a Zenit, l'agenzia internazionale cattolica via internet, dietro agli allarmismi c'è «una fiorente industria dal punto di vista economico - basterebbe guardare agli strepitosi guadagni delle industrie farmaceutiche per i vaccini nel caso dell'influenza suina o agli incassi di libri e film sul 2012 - e anche politico. Perché con il pretesto dell'emergenza planetaria c'è chi si sta dando da fare per "sospendere" la democrazia e limitare le libertà a livello mondiale. C'è un progetto politico ben preciso di cui riveliamo protagonisti e obiettivi».
Sorge, a questo punto, spontanea la domanda: la fantascienza ha qualche parte di responsabilità nella diffusione di quel clima di fobie e di disperazione che intossica la vita dell'homo tecnologicus? La nostra risposta è: NO! Anzitutto, il filone catastrofista non è tutta, ma solo una parte della fantascienza che, come ha dimostrato Sergio Solmi in Della favola, del viaggio e di altre cose. Saggio sul fantastico, non ha valore di profezia, né pretende di esserlo. In secondo luogo, l'elemento catastrofico è un espediente retorico-letterario usato dallo scrittore per ammonire il lettore sulle conseguenze negative dell'uso distorto della scienza. Una letteratura, dunque, fondamentalmente positiva, che potrebbe validamente affiancare, nel contrastare il clima di paura che attanaglia l'uomo moderno, l'opera del cristianesimo, più precisamente del cattolicesimo, che Cascioli ritiene decisiva «per rendere l'esistenza umana meno precaria e vulnerabile, e gli uomini più liberi. L'esatto opposto di ciò che si prefigge il catastrofismo dominante».
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