ULTIMO GIORNO...ULTIMO MINUTO

futurimso impero.jpgIL MODERNISMO PERDUTO

Brillante e eretica presentazione a Ferrara, mercoledì 10 12, nelle stupende stanze dell'Imbarcadero del Castello Estense (altro "lascito" creativo dell'ex Duca Rosso Roberto Soffritti..) del volume Ultimo Giorno, Ultima Ora, Ultimo Minuto di Rodolfo Graziadei e Pino De Rosa, ac ura di Stefano Gargioni, Alberto Ferretti (e La Destra Ferrara). Graziadei, ex repubblichino e il giovane e talentuoso De Rosa, giornalista e non a caso scrittore, hanno rievocato in un'opera dal taglio storico-letterario, revisionista ma nel senso corretto -mitico soggettiva- come secondo certa nuova storiografia (De Gentile, Nolte, Gentile e altri), alcune fasi drammatiche della storia ferrarese, nella fattispecie di Graziadei, alla fine della seconda guerra mondiale. Episodi, stati d'animo, il titolo è programmatico, di cosidetta storia marginale e appunto soggettiva, particolarmente significativi per un quadro complessivo e globale di quella guerra civile cosidetta, anche, italiana, che neppure risparmiò Ferrara. Un volume di grande spessore emotivo, che -al di là di alcuni picchi legittimamente ma storicamente errati... nostalgici (Graziadei appartiene alla generazioni di quelli che aderirono giovanissimi alla RSI per amor di Patria)- - oltre pregiudizi e dogmi tutt'oggi persistenti ma obosoleti- più di molti libri di storia accademici e ... glaciali, può certamente favorire quella riconciliazione nazionale, dopo 60 anni e oltre, era di Internet, ormai inevitabile. Riconciliazione, per la cronaca, già auspicata (nei fatti, almeno!) persino dallo stesso Togliatti, quando promosse, all'indomani della fine del conflitto, l'amnistia per i fascisti! (Il chè la dice lunga... su certo passatismo mentale del mondo politico e mediatico anche italiano...). Soggettività storica legittima, trasparente nelle parole stesse live di Graziadei, in certe rievocazioni, durante la presentazione, ancora terribilmente intensa dopo tanti anni. Metodo, quasi, soggettivo di valutare la storia, anche la più complessa e delicata, appunto avallato da certa nuova storiografia di cui prima, come ben sottolineato   (tra gli interventi) da Alberto Ferretti (figlio del grande Carlo Ferretti, figura storica della Destra di Ferrara, a suo tempo ultimo paladino inascoltato per salvare e rilanciare l'aereoporto di Ferrara, costruiito dal celebre trasvolatore e fascista-anche dissidente, antigermanico- Italo Balbo, durante il ventennio fascista, fiore all'occhiello a suo tempo di certo modernismo italiano di quell'epoca). Nuova chiave di lettura ulteriormente amplificata poi da Stefano Gargioni che ha anche evidenziato certa storiografia ideologica che continua a demonizzare sia i giovani della RSI sia il fascismo stesso come fenomeno globale. E, poi, scientificamente e appassionatamente sviscerata dal coautore del volume presentato, appunto lo scrittore Pino De Rosa che ha ribadito la necessitòà di sguardi nuovi su tutta la questione, nientaffatto in necessario conflitto con la storiografia ufficiale dominante sul'antifascismo e la Resistenza: semplicemente, il fascismo non fu il Male assoluto, i giovani arditi di Salò combatterono per amore della Patria, non contro i partigiani (almeno fino ad un certo punto), il fascismo stesso, vedi le adesioni di grandi artisti e uomini politici del primo novecento (da Marinetti a Pound allo stesso Churchill, eccetera) fu un esperimento inedito di certo originale modernismo nazionale, basato su valori ideali e individuali anche nuovissimi, certamente da reinventare, ma reali E certo stile letterario di De Rosa (sulla scia magari di un certo Steno Solinas) indubbiamente ha magistralmente evidenziato in questo senso gli Ideali di Rodolfo Graziadei e di un popolo intero (all'epoca..).

ROBERTO GUERRA

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