LUVI LU PASSANDO DI QUI (IL FILO ROMA)
*dalla prefazione
“Mio Dio, la vita è la, semplice e tranquilla”, scrive Paul Verlaine in Il cielo è , al disopra di tutto:
(Le ciel est, par dessus le toit).
La poesia citata, per l'esattezza, è contenuta nella raccolta intitolata Saggezza (Sagessie) e pubblicata nell'anno 1881. Il breve estratto riportato ci pare sintetizzi in maniera efficace l'approccio poetico e la presa di posizione, l'orientamento per così dire “ideologico”, dell'Autrice di Passando di qui. La distanza tra Verlaine, cantore maudit della Decadenza umana, e Luvi, seppur innegabile ed evidente, ci pare meno abissale di quanto possa sembrare.
E' un sentire comune (ancor di più del modo a tratti simile di interpretare ed esprimere tale sentire) ad avvicinare Luvi e il grande poeta simbolista francese, la cui ampiezza e portata dalle “intuizioni poetiche” non è francamente quantificabile. E' in definitiva, un'analoga modalità di lettura e “trascrizione” del mondo e dell'esistenza umana a legare i due artisti. Modalità di lettura e “trascrizione” in cui, evidentemente, la componente emotivo-passionale (in una parola, sensibile) domina, lasciando poco spazio a quella intellettual-cerebrale.
MARCO TETI
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