GENESIO - JAZZ A COLORI
Nel novecento il jazz fu novità di rottura e libertà nella nuova musica americana. Ma non solo… ben presto l’anima dei nuovi suoni- afroyankee coinvolse tutta l’arte contemporanea, dai poeti beat alla pop art. Genesio trasfigura l’iper-realtà odierna danzando, “sincopando” tra evocazioni simultaneamente pop, surrealiste, metafisiche.
Cifra “tecnologica” e numeri-colori compongono una minsiinfonia, una tavolozza. Quadri di musica-muta- Jazz… appunto e contrappunto. In senso più generale, Genesio, pur sperimentando, testimonia un felice ritorno a certo neofigurativo aperto, alla nuova bellezza delle avanguardie storiche, sulla scia a Ferrara forse di alcuni dei migliori recente interpreti, Marcello Darbo e lo stesso Marco Jannotta.
Tale neopop di Genesio, di origine campane, da tempo ferrarese d'adozione, dopo alcune mostre appunto in Campania, è approdato a Ferrara nelle diverse mostre più recenti dell'artista: La personale -appunto- Jazz e Pennello (a cura anche di Angela Buono) e nella collettiva Futurismo Renaissance, entrambe nel 2007, per la rassegna Tiffany Art Club (Bar Tiffany) , patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, la personale anche nell'open space del Bar Royal. Su youtube è visibile inoltre un suo video picture realizzato dal talento ferrarese Eugenio Squarcia. Finanche un'altra Personale nuovamente in terra campana.
Va da sè, infine, nella neopittura di Genesio, accanto a certo archetipo pop e -per così dire-mediterraneo- risulta piacevolmente assimilata certa atmosfera e tradizione tipicamente estense: certa metafisica di De Chiri)co. Ma con esiti, curiosamente quasi iper-realisti!
(da La Nuova Ferrara, marzo 2007)
«Genesio crea atmosfere di magia visionaria da condividere con gli spettatori, attraverso un viaggio onirico che tocca gli aspetti dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte. I personaggi dei quadri jazz sembrano comunicare suonare autonomamente, liberi dall’artista che li ha generati e la pittura si scioglie in dimensioni più eteree lontane dalla paura e dal dolore». Collauderà l’inaugurazione, di taglio futuristico, l’interessante video di Eugenio Squarcia «tra avantgard e spot"