Condizioni ammirevoli e avvilenti- La costituzione del perfezionismo Emersoniano STANLEY CAVELL (Armando editore, 2014, Roma), prefazione di Matteo Falomi
«Stanley Cavell è un pensatore che ha ampliato i confini della letteratura e della filosofia, rinnovandone lo spirito. Le "letture" che Cavell dà di Wittgenstein, Heidegger, Emerson ci aiutano a comprenderli in modo più profondo e ci consegnano una visione di ciò che la vita e la cultura possono significare. Se dovessi consigliare a un giovane che si interroga sul futuro della filosofia e della letteratura, l'opera di un pensatore contemporaneo, gli consiglierei di leggere Cavell. Condizioni ammirevoli e avvilenti è un modo magnifico per iniziare a conoscerlo» (Hilary Putnam).
Con rigorosi e amplificati creativi riferimenti ai vari Emerson, Heidegger, Wittengstein, sullo sfondo certo vettore trasversale tra scienza e filosofia, linguaggio e limiti della Parola stessa, certo iato tra parola concettuale e ordinaria, Calvell da un lato rilancia la filosofia stessa come Conoscenza anche pragmatica possibile; dall'altro, altro vettore neppure tacito ma esplicito, rielabora certa presunta incompatibilità tra Soggetto e crisi del soggetto, tra Parola piena e oggi diremmo linguaggio e dinamiche del Reale stesso (e) liquide, se non nichiliste e quasi malattia incurabile del tempo: verso, al contrario visioni se non programmatiche ma certamente "positive" e "captabili" delle cose del mondo e del suo divenire storiche.
Analisi nate da conferenze in prestigioso scenario filosofico, che esitano, colme di volontà di bellezza e conoscenza, culturalmente anche scorrette, nell'era del posmoderno spesso reificato e autocompiaciuto, tacitamente denunciato come palese razionalizzazione.
Al contrario, proprio il cosiddetto pensiero negativo dello stesso Heidegger, dell'ultimo Wittengastein dopo il Tractatus eccetera, sullo sfondo la stessa ombra di Niezsche e magari Freud (ma dalla Gaia Scienza e da- magari il "Neurologo" viennese), esitano riformattati da Calvell, appunto, in orizzonti e prospettive alternative e verso qualche nuova mappa del Sè anche filosofico scientifico possibile. Il perfezionismo cosiddetto di Emerson memoria stesso, sottratto a certa retorica percepita astratta e cosiddetta etica statica, visto come, semmai, energia solare dinamica per scoprire nuove stelle e sulla Terra, nella metafora.
Nonostante la Torre di Babele contemporanea della fu modernità, la Parola, come accennato liquida apparentemente (o almeno non fatalmente) in rotazione alla rovescia e implosiva.
Riassumendo, un gran bel libro, nella complessità e complesso, per scenari almeno atopici e propulsivi.
INFO
http://www.armando.it/condizioni-ammirevoli-e-avvilenti8700
«Stanley Cavell è un pensatore che ha ampliato i confini della letteratura e della filosofia, rinnovandone lo spirito. Le "letture" che Cavell dà di Wittgenstein, Heidegger, Emerson ci aiutano a comprenderli in modo più profondo e ci consegnano una visione di ciò che la vita e la cultura possono significare. Se dovessi consigliare a un giovane che si interroga sul futuro della filosofia e della letteratura, l'opera di un pensatore contemporaneo, gli consiglierei di leggere Cavell. Condizioni ammirevoli e avvilenti è un modo magnifico per iniziare a conoscerlo» (Hilary Putnam).
Con rigorosi e amplificati creativi riferimenti ai vari Emerson, Heidegger, Wittengstein, sullo sfondo certo vettore trasversale tra scienza e filosofia, linguaggio e limiti della Parola stessa, certo iato tra parola concettuale e ordinaria, Calvell da un lato rilancia la filosofia stessa come Conoscenza anche pragmatica possibile; dall'altro, altro vettore neppure tacito ma esplicito, rielabora certa presunta incompatibilità tra Soggetto e crisi del soggetto, tra Parola piena e oggi diremmo linguaggio e dinamiche del Reale stesso (e) liquide, se non nichiliste e quasi malattia incurabile del tempo: verso, al contrario visioni se non programmatiche ma certamente "positive" e "captabili" delle cose del mondo e del suo divenire storiche.
Analisi nate da conferenze in prestigioso scenario filosofico, che esitano, colme di volontà di bellezza e conoscenza, culturalmente anche scorrette, nell'era del posmoderno spesso reificato e autocompiaciuto, tacitamente denunciato come palese razionalizzazione.
Al contrario, proprio il cosiddetto pensiero negativo dello stesso Heidegger, dell'ultimo Wittengastein dopo il Tractatus eccetera, sullo sfondo la stessa ombra di Niezsche e magari Freud (ma dalla Gaia Scienza e da- magari il "Neurologo" viennese), esitano riformattati da Calvell, appunto, in orizzonti e prospettive alternative e verso qualche nuova mappa del Sè anche filosofico scientifico possibile. Il perfezionismo cosiddetto di Emerson memoria stesso, sottratto a certa retorica percepita astratta e cosiddetta etica statica, visto come, semmai, energia solare dinamica per scoprire nuove stelle e sulla Terra, nella metafora.
Nonostante la Torre di Babele contemporanea della fu modernità, la Parola, come accennato liquida apparentemente (o almeno non fatalmente) in rotazione alla rovescia e implosiva.
Riassumendo, un gran bel libro, nella complessità e complesso, per scenari almeno atopici e propulsivi.
Non a caso,significativa l'incipit... nota di un certo Putnam, per le nuove generazioni, Calvell è potenzialmente – almeno – autore filosoficamente scorretto, ora virtuale nell'era 2.0… Roby Guerra
INFO
http://www.armando.it/condizioni-ammirevoli-e-avvilenti8700