mercoledì 26 novembre 2014

Uno scrittore oltre ma un vero scrittore. Roma celebrazioni con Pierfranco Bruni




Non rivalità ma scontro duro con Pasolini Maraini, Moravia. La grandezza di Berto, scrittore della coerenza. Presentato a Roma il saggio di Bruni su Giuseppe Berto

La storia della letteratura si costruisce anche intorno a delle polemiche. Anzi intorno a scontri dialettici duri. Quello tra Pasolini e Berto fu una polemica irruente ma anche molto ironica. Lo ha ricordato Pierfranco Bruni presentando il suo libro a Roma davanti ad esperti e letterati.

"Pasolini è rimasto sempre ancorato ad una cultura proletaria trasformata banalmente in letteratura e non ha mai capito il senso antropologico del mondo popolare. Berto invece si è lasciato penetrare da una cultura popolare che ha coinvolto in modo particolare il concetto di mediterraneo".
Di Pasolini oggi, ha aggiunto Bruni, non resta nulla ed è completamente superato anche se si insiste a ricordarlo per mera partigianeria ideologica. Di Berto, nonostante l'ostracismo, resta lo scrittore".

Uno dei pochi scrittori che ha attraversato in modo sublime gli anni Cinquanta - Settanta, ha affermato Giovanni Antonucci, esperto di cinema e teatro ed è stato l'ultimo studioso e giornalista a intervistate Berto nella famosa polemica scontro con Moravia e Dacia Maraini. Un duro scontro che ha posto in evidenza il potere editoriale e la letteratura. Ma Berto è il vero scrittore, ha detto Antonucci, al contrario delle ideologie praticate in quegli anni e i suoi romanzi sono una testimonianza come si evince nel libro di Bruni.

Un libro che presenta grandi aperture, ha affermato Neria De Giovanni critico letterario presidente Associazione critici letterari, e colloca Berto tra gli scrittori volutamente dimenticati come il caso di Cassola o di Piero Chiara. Una delle originalità del lavoro di Bruni, ha dichiarato la De Giovanni, è il legame con la cultura non solo internazionale, ma soprattutto nell'aver creato delle comparazioni tra i luoghi e in particolare tra il Veneto e la Calabria.

Francesco Mercadante. Emerito "La Sapienza" ha insistito sulla importanza dei capitoli centrali del libro, quando Bruni ricorda il padre ed è come se riprendesse un dialogo interrotto dopo la lettura di "Guerra in camicia nera" ed ha insistito sullo scrittore che supera "Il male oscuro" per una forte  frammentismo e di rottura rispetto al linguaggio della tradizione.

Serata ricca di stimoli e di riflessioni che hanno permesso a Bruni di proporre una conclusione.
"Uno scrittore che è parte integrante di intrecci di generazioni. Approfondirlo è stato come scavare nei "rimossi" che costeggiano il nostro tempo e la nostra esistenza. Non smetto di considerarlo uno scrittore di mezzo e la sua 'Modesta proposta per prevenire' resta un nucleo fondamentale del e nel suo linguaggio". Berto.
Uno scrittore oltre Pasolini e lo stesso Moravia.