Tecnocapitalismo prossimo venturo?


Il viaggio nell'Europa continentale e in buona parte in Italia svolto da nobili e intellettuali come Goethe e Stendhal, che una volta si chiamava Grand Tour, in che modo "si presenta" al tempo della rete condivisa? Il saggio "Il marketing culturale nell'era del web 2.0.

Come la comunità virtuale valuta i musei" vuole rispondere a tale domanda, ed è anche uno dei rarissimi casi nel nostro paese che indaga, dati alla mano, il legame tra la fruizione di ciò che espongono le istituzioni museali e il loro modo di rapportarsi col pubblico sia in rete che dal vivo e con altri canali. L'autrice è Nicolette Mandarano, storica dell'arte, iconologa, esperta in informatica applicata ai Beni Culturali. Come emerge anche da una sua video-intervista*, l'idea di scrivere questo libro denso e breve è nata da un'imprevista conversazione con alcuni turisti in visita nella capitale che l'ha invogliata a studiare come il web si aggiunge ai consueti strumenti – interviste, questionari, osservazione diretta – per documentare il grado di soddisfazione dei visitatori nei confronti dell'offerta artistica e di quanto vi è connesso. Mandarano ha scelto allora la nota comunità virtuale di Tripadvisor – il portale che pubblica le recensioni degli utenti su ristoranti, hotel e da qualche tempo sulle attrazioni turistiche – e ne ha poi analizzato i commenti rivolti a musei, siti archeologici e collezioni di Roma.
I dati di base sono un indice della serietà dell'opera: oltre 9000 recensioni dedicate ai 14 luoghi romani che ne hanno avute più di 100, a loro volta raggruppate in italiane e straniere. Da questo materiale l'autrice ha estratto e riordinato tutti i dati oggettivi più importanti e ricorrenti indicati dai visitatori – le recensioni sono del tutto soggettive e libere – collocandoli in tre categorie. La prima riguarda il luogo in cui le opere d'arte sono esposte e comprende, fra gli altri, fruibilità, prezzo del biglietto, facilità di orientamento; la seconda è costituita dai sussidi alla visita come, per esempio, didascalie, mappe e postazioni multimediali; formano l'ultima categoria i servizi accessori, di cui citiamo la biglietteria, il bookshop, la caffetteria. Fra le istituzioni museali passate al vaglio vi sono la Galleria Borghese, le Domus Romane di Palazzo Valentini, Castel Sant'Angelo, la Galleria Doria Pamphilj, i Musei Capitolini. Il quadro complessivo è ambivalente e degno di molta attenzione. Non ci sono recensioni del tutto negative, e chi ne scrive una lo fa perché ritiene importante comunicare la sua opinione. Bisogna poi evidenziare che le opere d'arte, quando sono meta di una visita preparata, sono lodate. Sono però criticati gli elementi di contesto e i sussidi come, per esempio, le audio-guide mal funzionanti, il sotto-utilizzo del web, la diversità di orario fra bookshop e museo, la scarsità di traduzioni per mappe e didascalie, l'assenza di indicazioni sulla durata delle visite. Il libro dà una prospettiva di lavoro. Se è vero che il nostro paese gode di un patrimonio immenso e bellissimo, è anche vero che tante persone italiane e straniere vorrebbero saperne di più: le opere d'arte non parlano da sole, se non agli esperti, e da sole non sono più sufficienti ad attrarre costantemente i visitatori.
Vi è infine un invito agli esperti di storia dell'arte, di marketing e comunicazione e di gestione dei musei a un ripensamento: occorre collaborare per comunicare meglio al grande pubblico per accoglierlo come merita, anche avvalendosi dei suggerimenti che quest'ultimo offre. Un altro e culturalmente stimolante… Grand Tour si incomincia a realizzare in Italia grazie a saggi documentati e propositivi come questo. Nicolette Mandarano, Tripadvisor e il marketing culturale. Come la comunità virtuale valuta i musei, Guaraldi, 2014, pp. 68, € 9,90).
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