BRIGHTON - Yan (Scott Wilkinson, voce/chitarra) narra la genesi di Machineries Of Joy, il quinto album della sua band, i British Sea Power, dato alle stampe il 1. Aprile tramite Rough Trade/Musikvertrieb.
“Il disco riprende una selezione delle trentadue demo pubblicate nei solchi di BSP EP 1-6, sei autoproduzioni datate 2012 messe in vendita lo scorso anno nel corso delle nostre performance al Krankenhouse Club di Brighton”, mi spiega Wilkinson, che con Noble (Martin Noble, chitarra), Hamilton (Neil Hamilton Wilkinson, basso), Wood (Matthew Wood, batteria), Phil Sumner (tastiere) e Aby Fry (viola) condivide la line-up della formazione. Dieci composizioni, dieci suggestioni ammalianti, chiuse in un mondo indefinito, futuristico, che recuperano tuttora risonanze di matrice new wave/post-punk, governate da una linea-guida riflessa nelle tonalità baritonali di un mentore, Scott Wilkinson, appunto.Scott, il titolo del disco ricalca il titolo del libro di Ray Bradbury…
Come l’album, il testo è fermo, sospeso in un limbo… Paradossalmente, avveniristico e retrò nel medesimo tempo…
Quando hai letto il libro?
Dovrei terminarlo… Ti confesso che per ora mi sono focalizzato soltanto su due racconti…
Non è la prima volta che citate Bradbury…,,, C
http://www.tio.ch/News/Buzz/730625/British-Sea-Power-futurismo-retro/