Casalino: IL PROBLEMA DELLA RIVOLUZIONE

Il problema della rivoluzione torna ad essere affrontato, in termini di comprensione storica e aldilà della dimensione ideologica come spesso finisce per collocarsi. Tale circostanza è sintomo positivo di una migliore attenzione ai profili genetici della nostra condizione politica che è assai meno piatta di quanto pensiamo a causa dell'imperante pessimismo critico e di esaltazione attivistica che governa troppo spazio della nostra quotidianità. Emancipandosi dalla vecchia concezione di circolarità naturale o di evoluzione necessaria, il concetto di rivoluzione comincia quindi ad assumere nel XVIII secolo e ai primi del XIX il significato da noi oggi conosciuto di revisione dei rapporti fra società civile e Stato. In questo senso l'origine intellettuale dell'ipotesi rivoluzionaria viene individuata lungo il corso della storia moderna e del pensiero politico, dalla crisi della monarchia di diritto divino, al sorgere delle teorie costituzionali francesi, alla filosofia classica tedesca. Da quest'analisi emerge la continuità che il concetto di sovranità mantiene aldilà dell'apparente contrapposizione che si è voluta vedere. Ai giorni nostri le rivoluzioni travalicano il dato istituzionale e si proiettano verso una diversa sensibilità civile e sociale.
 
Casalino Pierluigi, Parigi, 7.04.2013