Tra gli appunti che buttai giù in Romania e che non sono entrati nel romanzo, ho trovato questi:
Vai in un qualsiasi ufficio di collocamento e dimmi se quelli del Fronte della Salvezza Nazionale dicevano la verità sulla disoccupazione ai tempi del tiranno. Guarda la lunga fila dei senza lavoro. Battono i piedi, fumano, rumoreggiano. I più fortunati, quelli che del collocamento non se ne fanno nulla,svolgono due lavori al giorno mal pagati: guida turistica e tassista, magnaccia e venditore ambulante, contadino e assicuratore.
Vai a mangiare in un McDonald’s nel centro di Bucarest e dimmi se il pane dei cheeseburger è migliore di quello dei McDonald’s di Milano.
Vai in cerca di quadri per il mercatino davanti al monastero Antim. Se non li trovi chiedi a qualche rivoluzionario dell’89. Le loro case sono piene: per la rivoluzione (?) si espropria alla nazione anche il patrimonio artistico.