SUICIDI TENTATI
POESIE RISORGIMENTALI E NO
di
Lucio Scardino
E fanno undici! Lucio Scardino ha iniziato a pubblicare sillogi poetiche nel 1992, mantenendo la rigorosa scansione di una ogni due anni, questa sua recentissima “Suicidi tentati. Poesie risorgimentali e no” (ed. Liberty house) è dunque la sua undicesima raccolta poetica. Ma al di là delle statistiche, ciò che conta ed è indispensabile sottolineare è che l’intrigante linguaggio che l’autore ha adottato fin dal suo esordio non solo non accenna a manifestare - se non cedimenti - almeno rilassamenti, ma addirittura rinasce, si rinnova e migliora in continuazione: si ha l’impressione che Scardino abbia scovato l’inesauribile ‘Eldorado’ della (sua) poesia. Fuor di metafora, la verità è che la lirica di Scardino ha dello straordinario: per l’incredibile densità di contenuti e per la spettacolare originalità della forma. Di simile parere è Vincenzo Iannuzzo, che scrive nella sua bella prefazione al volume: «“Suicidi tentati. Poesie risorgimentali e no”, che in diversi frangenti potrebbe apparire come il prodotto di un linotipista impazzito, è altresì frutto di ‘contaminazioni’ che l’autore acquisisce da comportamenti linguistici quotidiani, schegge di costume, figure retoriche e generi letterari». Ad impreziosire l’edizione contribuiscono l’immagine di copertina: un disegno di Lorenzo Bartolini (1777-1844), del retro di copertina: un disegno di Livio Scarpella, e una singolare immagine dello stesso Lucio Scardino all’interno a pagina 10, con l’ironica didascalia: ‘L’Autore in una fotografia del secolo scorso’.
Riccardo Roversi