Non si cava sangue dalle rape (di Kona -Ferrara)

 


 

 

Quando le Regole non valgono

 

Non si cava sangue dalle rape. Pare che l’antico proverbio sia ancora d’attualità. Da tempo abbiamo democratici “amici” al governo di Regione, Provincia e Comune, i quali ci fanno dimenticare eventuali ansie per potenziali nemici alle frontiere. I quotidiani locali, pur compiacenti e ossequienti con gli “amici” suddetti (ma fanno di necessità virtù, perché gli “amici”, estremamente suscettibili, ci mettono niente a querelare un Direttore di giornale, che verrà assolto, costringendolo però a sborsare 10.000 € per spese legali), a una dozzina di giorni dall’ennesima dichiarata apertura dell’ospedale di Cona, e ad una decina d’anni di ritardi dalla scadenza prevista dal contratto d’appalto, non possono fare a meno di constatare l’inammissibile mancata risoluzione di problematiche particolari derivanti dalla messa in servizio dell’ospedale. Problematiche che, molto tempo prima del trasloco, vanno studiate e risolte da professionisti competenti, in un ventaglio di opzioni di equiprobabile utilizzazione.

Le diverse preoccupazioni espresse dagli addetti ai lavori e riportate dai giornali – modalità d’impiego di attrezzature e reparti traslocati nel far fronte a casi d’urgenza, oltre alle non chiarite soluzioni sulla funzionalità di viabilità e trasporti - stanno però dimostrando che si sta replicando la farsa del tentativo di trasloco dell’ottobre-novembre scorso. Quel trasloco abortì perché gli impianti non erano né finiti né a norma, e l’ospedale si presentava nell’indiscutibile stato polveroso di cantiere aperto, per cui fu impossibile alla Commissione Sanitaria dare l’ok.

Il mancato ok fu provvidenziale, impedendo d’affrontare le incognite dell’inverno incombente, ma anche evitando l’attuazione di quanto previsto – e lasciando al caso il non previsto – dalla striminzita “specifica di lavoro” del trasloco. Questa era composta da appena 18 paginette (come una tesina di fine anno scolastico di scuola professionale). Corre voce che ora sia diventata notevolmente più corposa, ma deve essere stata redatta dallo stesso staff, viste le proteste in corso.

Eppure un predecessore dell’attuale Direttore Generale, il dott. Zuccatelli, ha evidenziato in un’intervista la criticità dell’operazione, dichiarando che l’esperienza del trasloco di un grande ospedale funzionante (l’equivalente d’un reparto FIAT spostato senza fermare la produzione) NON è mai stata fatta in precedenza in Italia!

In buona sostanza, non c’è esperienza in questo tipo di operazioni, e nonostante ciò il Direttore Generale e il suo staff se l’attribuiscono. Ma non è lo stesso Direttore che fa riferimento all'art. 32 del D.L. n° 223/'06, convertito in L. n° 248 del 04/08/2006, nelle sue Determinazioni per Contratti di collaborazione esterna ad “esperti di provata competenza”? Da quello che traspare dal dettato normativo la Legge impone, e lui richiede, due requisiti necessari che sono rappresentati da: 1) Esperienza; 2) Provata competenza. Gli “amici” in Regione, Provincia e Comune hanno convenuto che la regola vale solo in altre Regioni?

 

Paolo Giardini