Tra contemporaneo e digitale: Intervista a Alessio Brugnoli

Naim June Paik, Famille Robot, oncle, 1986 | http://www.ac-grenoble.fr/artsvisuels26/recuperation_fi...

 

Brugnoli: da certa letteratura all'arte contemporanea e oltre; blogger, neofuturista o critico militante?


"Nessuna delle definizioni mi rappresenta: blogger ? E’ una vita che non posto più, visto che ritengo quel media superato da Twitter, più sintetico ed incisivo, e dai vari Social Network che permettono modalità di interazione e di discussione più ampi.


Neofuturista ? Lo sono stato… Però avrei difficoltà a definirmi ancora in quel modo. Non rinnego le idee ed i principi di Marinetti, ma quelle idee si sono ampliate, arricchite e contaminate.


Critico ? La ritengo un’etichetta troppo limitativa. Un critico vive di parole e spesso si fossilizza in su un solo argomento, non andando oltre la punta del suo naso.


Ma allora cosa sono ? Io. Un esploratore, sempre pronto a nuovi viaggi. Un maestro del sospetto, nemico di qualsiasi conformismo culturale. Un guerriero, pronto sempre a nuove battaglie.


Ecco sono come Aureliano Buendia, capace di partecipare a 32 rivoluzioni armate e di perderle tutte, eppure sempre pronto a cominciarne una trentatreesima".

 

Quaz, un portale molto elettronico...


"Quaz Art è il portale elettronico: nel senso che è ciò di più tecnologicamente all’avanguardia esistente al momento in Italia.


A differenza degli altri portali, molto statici dal punto di vista evolutivo, con un aggiornamento ogni morte di Papa, noi crediamo nel mutamento e nel divenire.


Il futuro è una palla di cannone accesa e noi lo stiamo raggiungendo, questo potrebbe essere il nostro motto.


Il codice sorgente è rivisto ed ottimizzato ogni giorno, per ampliarne le funzionalità, offrire nuovi servizi agli artisti che credono in questa avventura, sperimentare cose nuove.


Esempio lampante, siamo i primi in Italia ad aver creato una versione del portale ottimizzata per smartphone e tablet… Ma questa è solo una faccia della medaglia. Quaz Art è contemporaneamente anche il più tradizionale dei portali d’arte italiani. Perché rifiuta la logica del social network, del più siamo, meglio stiamo, per concentrarsi sull’eccellenza e sulla qualità.


Eccellenza della forma. Eccellenza degli artisti proposti. Eccellenza nei contributi critici.


Perché ci proponiamo di essere gli eredi delle riviste d’avanguardia del Novecento, come Lacerba


L'arte dopo il web...


Come diceva Mao


Grande è la confusione sotto il cielo dunque tutto è stupendo


Il Web è stato fonte di confusione: tutti coloro che credono di saper fotografare o tenere in pennello in mano, dinanzi alla possibilità di far vedere al resto del mondo le loro porc… pardon opere, non si sono tirati indietro.


E’ questo ha generato una bolgia immonda, in cui è difficile identificare, in mezzo a tanta immondizia i diamanti.


Però tutto è stupendo: perché questo caos ha generato contaminazioni ed esplorazioni… Un calderone d’idee da cui può nascere il nuovo.


Un’arte fortemente individuale che rifiuta ogni etichetta, che mischia stili e cavalca i diversi media, magmatica ed interattiva.

 

Cronaca Live: un bell'esordio ufficiale come scrttore per Kipple, editing rilevante nel panorama postcyberpunk italiano...


E’ stata una bella sfida e ringrazio la Kipple per la fiducia che mi ha accordato… Il Canto Oscuro sarà un’opera steampunk che spazia in tutte le declinazioni del genere: dalla componente retro futurista, una riflessione su come la tecnologia cambia e perseguita le nostre viste, alla dimensione politica ed anarchica, della lotta dell’individuo contro il sistema, un insieme di ingranaggi e meccanismi sociali che cercano di schiacciarlo e di dirigere la sua vita.


Lo definisci bene, come postcyberpunk: perché pur reinterpretandole, ne nega le premesse: il Cyberpunk è una narrativa postmoderna, in cui il Mondo è prigioniero di un eterno presente distopico, senza possibilità di mutamento.


Mentre Il Canto Oscuro recupera una dimensione assiale del Tempo: perché i protagonisti si confrontano continuamente con il Passato che li schiaccia e li inchioda e vivono in una dimensione di continuo mutamento.


Contemporaneamente, recupera il concetto di luogo: il Cyberpunk vive oltre che in un non tempo, anche in un non luogo. Uno sprawl che può essere a Tokio, a New York, a Londra. La location non cambia nulla, se non una patina di colore locale. Di fatto è la metafora letteraria della globalizzazione.


Il Canto Oscuro è “romano de Roma”. In qualsiasi altro luogo, non avrebbe senso, perché la città vive nei protagonisti e li condiziona.


Scherzando, può definirsi un romanzo glocal...


Che quadro appenderesti in salotto ?


Nessuno. No, non è una risposta diplomatica, per non scontentare nessuno dei miei amici pittori. Credo nella possibilità come libertà: una parete vuota non è una prigione o un limite, ma una pagina bianca su cui proiettare infiniti mondi.


Metterci qualcosa, significa imporre un vincolo al poter essere

 

info-  www.quaz-art

 

http://kippleblog.blogspot.com/p/premio-kipple-2011.html  

"Il Canto Oscuro" di Alessio Brugnoli anteprima

 

*RobyGuerra