John Lennon e la poesia pop

*da SUPEREVA-CONTROCULTURA ARTICOLO COMPLETO
Ricorre in questi giorni (8 dicembre 1980), l’anniversario della tragica morte di John Lennon, l’ex beatles più visionario e icona della più grande rivoluzione moderna musicale. Con i Beatles, l’uomo moderno ha cominciato a comporre la propria colonna sonora, scoprire,oltre le colonne d’Ercole del grande sound classico, la propria America, la propria Terra senza passato, a immaginare poi il futuro cosiddetto pop, nuova cultura di massa….
Quantomeno, i Beatles ne sono stati la password appunto musicale, una sorta di singolarità nella nuova arte del novecento, naturalmente apparsa non ex novo, ma senz’altro frattura e innovazione mutante imprevedibile ed irreversibile. Tutti i grandi del rock in certa misura derivano dai Beatles: dai Rolling Stones ai Pink Floyd a David Bowie a Brian Eno ai Kratwerk fino alle stelle del duemila: questo il DNA del pop e il rock come arte, non soltanto nuova musica o folk popolare e-o industriale…
Tra il quartetto leggendario di Liverpool, proprio Lennon- si diceva- l’artista novum più posseduto dall’archetipo, sintomatico e simbolico della nuova era. A più livelli, artistici, intellettuali (celebre anche il suo attivismo culturale sociale- non volgarmente e mai banalmente politico-):
“I Beatles sono più famosi di Dio”, osò dire, un aforisma destinato ai prossimi secoli. Imagine in particolare, oltre a Let It Be, già post scioglimento, è tutt’oggi soundtrack di qualsivoglia pacifismo evoluto e moderno, più significante di tanti guru sociopolitici contraddittori.
Potenza della Poesia, capace, anche quando s’insinua in territori ostici e spesso boomerang (si pensi soltanto a Cat Stevens o lo stesso Dylan pluriconvertito, per non rammentare il parossismo di certi cantautori italiani): e come i grandi maudit di un secolo intero in trasformazione, Lennon è morto benedetto dagli dei, precocemente, in ambito già moderno, come Janis Joplin, Jimy Hendrix, Brian Jones, Jim Morrison, fino a Sid Vicious, Jan Curtis dei Joy Division, Kurt Cobain… dei Nirvana....