Quella di domani è comunque una giornata ricca di appuntamenti perché si svolge anche la seconda edizione di «Benedivino», la grande festa del vino ideata da Oliviero Toscani e Vìttorio Sgarbi nel 2009 quando il teatro all’aperto del Carmine fu trasformato in una enorme piscina piena di mosto.
La kermesse enogastronomica nasce per celebrare i piaceri e i benefici del vino e valorizzare le produzioni del territorio presentando le cantine e le loro etichette. Il progetto è stato sviluppato dai ragazzi della Fondazione Sgarbi con la collaborazione dell’Istituto Regionale Vite e Vino presieduto da Dino Agueci.
La giornata di domani si svolgerà in gran parte all’interno del castello normanno svevo. Qui Cesare Inzerillo, l’artista noto per avere realizzato le «cabine» del Museo della Mafia, ha realizzato assieme ai ragazzi della «Fondazione Sgarbi» una sorta di «Tempio di Dioniso» con scenografie assai originali. Per questa edizione è stato ideato un raffinato percorso sensoriale attraverso il sapiente utilizzo di luci, effetti sonori e video istallazioni.
Il Castello sarà interamente tinto di rosso, colore simbolo del vino, attraverso un ricercato gioco di luci; la torre si trasformerà da «rocca» a «faro» per indicare che la grande festa del «Benedivino» è in atto. Lungo la muraglia esterna limitrofa a piazza Alicia, i visitatori troveranno proiettate le immagini del film «La dolce vita» di Federico di Fellini, ed in particolare la scena in cui Anita Ekberg fa il bagno nella Fontana di Trevi.
L’atrio del castello ospiterà il palco dove si svolgeranno gli spettacoli. Numerose botti sparse costituiscono punti di appoggio e di sosta.
Il salone centrale sarà il trionfo del baccanale. Una grande tavola percorrerà la lunghezza della stanza. Tre fontane, ricavate all’interno delle nicchie, con zampilli e getti di vino creeranno fascinazioni e fantasie. Due grandi video installazioni, curate dal «Laboratorio Creativo di Sgarbi» invaderanno sinuosamente le pareti con una selezione di scene tratte dai film più famosi che al vino sono stati dedicati.
Nelle sale del piano terra le cantine partecipanti presenteranno al pubblico le etichette in concorso offrendo degustazioni, informazioni e approfondimenti sui propri prodotti.
Le altre sale del castello ospiteranno le installazioni artistiche. Tra queste quella dedicata all'ebbrezza che presenta deformazioni e allucinazioni ottiche ottenute con specchi irregolari e ricurvi, assieme a una grande opera di Cesare Inzerillo.
Altre due sale, al secondo piano, trattano il tema del vino nella letteratura e nell’arte. Qui attraverso un raffinato gioco di proiezioni, effetti sonori e luci verranno proposte al pubblico le sensazioni e le emozioni prodotte da questo eterno binomio.
Una sala omaggia Madre Natura presentando una gigante poppa rigonfia e traboccante di vino. Una sala al secondo piano ospiterà «Dipintodivino», ovvero una performance estemporanea di Wine Art dell’artista trapanese Pietro Barbera.
Gli spazi della torre cilindrica sono dedicati al benessere del vino il relax e la cura di sé; un luogo intimo e raccolto dove il vino è vissuto non soltanto come bevanda ma anche come elemento della cosmesi. Baglio Basile presenterà tutti i trattamenti estetici che fanno del vino un ingrediente importante della bellezza.
Durante la giornata si svolgerà il premio «In Vino Veritas», la premiazione della migliore cantina del territorio. La giuria è composta da Vittorio Sgarbi, Fulvio Pierangelini, Gaetano Basile, Fabrizio Carrera, Nino Ajello, Dino Agueci, Florence Hernandez (autrice Wine Tours in the South of France e grande esperta di vini) e Luca Gardini (di recente incoronato miglior sommelier al mondo).
Queste le aziende vitivinicole che partecipano: Azienda Agricola Ferreri, Terre di Salemi, Azienda Agricola Gandolfo, Tenuta Schirò, Azienda Enoagricola Giammalvo, Cantine Colomba Bianca, Cantine Pellegrino, Cantina Trapani, Cantina Orestiadi, Cantine Feudo Arancio, Azienda Vinicola Scavone, Cantina Barone Montalto, Cantina Cassarà, Terre del Principe Grifo, Cantine Roppolo.
Le degustazioni sono divise in due sezioni: «Biancodivino» e «Rossodivino»
Nuove opere nel «Museo della Mafia»
In concomitanza con «Benedivino» nel«Museo della Mafia» (anch’esso allocato nell’ex Collegio dei Gesuiti) saranno presentati per la prima volta in Sicilia un film di Rossella Biscotti e un’opera degli artisti del «Laboratorio Saccardi», promossi dalla Fondazione Sambuca sotto la direzione di Paolo Falcone.
Rossella Biscotti, vincitrice del Premio Italia Arte Contemporanea 2010 al MAXXI, presenta «The Undercover Man», film con ambientazione noir sulle gesta dell’agente FBI Joseph Pistone alias Donnie Brasco infiltrato in un'operazione segreta all'interno della mafia Americana.
Gli artisti del «Laboratorio Saccardi» presentano l’opera «La Robba» . Si tratta di n carretto carretto siciliano in legno sul qule sono stati dipinti i fatti di mafia più eclatanti della recente storia siciliana e i misteri insoluti della storia politica del nostro Paese. Simbolo della Sicilia, per tradizione il carretto è decorato con rappresentazioni mitologiche delle gesta dei condottieri appartenenti alla tradizione cavalleresca dei Paladini di Francia, arricchito da arabeschi e fregi geometrici di ogni specie. Le raffigurazioni, un tempo, avevano anche la funzione di sintetizzare vicende e storie di cronaca per coloro che non sapevano né leggere, né scrivere. La riscrittura dell’apparato iconografico del carretto condotta dagli artisti del «Laboratorio Saccardi» racconta la cruda attualità delle stragi di mafia: Portella della Ginestra, l’assassinio di Peppino Impastato, la strage di Ustica, le stragi di Capaci e di via d’Amelio.
Scheda sull’opera di Picasso Femme au chat assise dans un fauteuil
Nel 1964 Picasso eseguì diverse tele di grandi dimensioni ritraenti figure femminili tutte sedute su una sedia o nude sdraiate, accompagnate da un gatto.
Un monumentale dipinto esemplare di questa categoria, Femme au chat assise dans un fauteuil (donna seduta con gatto) diventa testimone della straordinaria energia e creatività sollecitata, che caratterizzò il lavoro dell’artista in questi tardi anni.
Essendo passato per varie fasi di sperimentazioni stilistiche e tecniche, in questo periodo Picasso ha acquisito una confidenza e una libertà che lo rendono in grado di dipingere lavori monumentali in velocità con spontanei colpi di pennello. Piuttosto che meditare sui dettagli dell’anatomia umana e della prospettiva l’artista fu abile a isolare questi elementi dal soggetto che lo affascinavano e preoccupavano.
Anche se gli animali appaiono in varie fasi della carriera di Picasso, il gatto diventa particolarmente di rilievo in questa serie di dipinti. Helene Parmelin riferisce la storia di come Picasso arrivò a questo tema: l’artista e Jacqueline stavano passeggiando nel loro giardino; durante la passeggiata, incontrarono un gatto nero molto piccolo. Lo portarono a casa dove l’ osservarono e ci giocarono insieme. Tutte le tele della serie Femmina con gatto furono concepite da questo incontro (H.Parmelin).
In Femme au chat assise dans un fauteuil , come negli altri lavori di questo periodo, la figura femminile è ispirata a Jacqueline, l’ultimo amore della sua vita che Picasso sposò nel 1961. Anche Jacqueline non posò mai come una modella di Picasso, i suoi lunghi capelli scuri, il suo forte naso e gli accentuati occhi sono chiaramente riconoscibili nei suoi lavori. La sua alta e stilizzata figura, come gli occhi angolari dipinti uno su l’altro, richiamano la tecnica che Picasso scoprì durante il periodo cubista, così come le taglienti e drammatiche rappresentazioni che caratterizzarono i suoi precedenti ritratti di Dora Maar.
Il motivo della Donna seduta su una sedia è ricorrente nella carriera di Picasso. Nonostante le variazioni stilistiche, le diverse donne ritratte da Picasso, rappresentano i vari momenti della sua vita; queste figure, sedute e totalmente attente, sono generalmente usate come veicolo di espressione di una palpabile tensione sessuale. Dalle sottili, voluttuose curve di Marie Theresè Walter, ai frammentati semi-astratti nudi del suo lavoro surrealista, e all’esasperate rappresentazioni dei suoi ultimi anni, le donne sedute di Picasso hanno una monumentale, scultorea presenza e sono invariabilmente rappresentate con il loro potente senso di dramma psicologico, inneggiato dalla tensione attraverso l’invisibile sedia dove sono sedute.
Anche se la figura del dipinto non è ritratta all’interno della composizione, la sua persona incombe nell’opera. Le preoccupazioni di Picasso riguardano l’atto della pittura e il ruolo dell’artista; nella serie dei lavori che hanno come tema la relazione tra artista e modella, Picasso rappresenta donne sedute, includento Femme au chat assise dans un fauteuil. La monumentale figura, incombendo sul suo trono, non è isolata nel suo mondo. Il suo significato è nella relazione con il suo creatore e allo stesso tempo con l’osservatore.
Orari di apertura
L’inaugurazione è in programma domenica 19 dicembre alle 16,00 al Palazzo dei Musei nell’ex Collegio dei Gesuiti in via D’Aguirre nel centro storico.
L’opera sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10, 00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00. Il venerdì, sabato e domenica l’apertura è prolungata fino alle 20,00.
L’ingresso è di 5 euro e dà diritto a visitare il Museo della Mafia, il Museo del Risorgimento e il Museo del Paesaggio e il Castello normanno svevo.
Sia la mostra di Picasso che «Benedivino» sono stati resi possibili per l’intervento di sponsor pubblici e privati. Oltre all’Istituto regionale Vite e Vino, si segnalano Tecnoenergia, Lanzaplast, Fondazione Biblioteca di Via del Senato, Keidea, Baglio Basile e Oriental Academy.
I commercianti che aderiscono all’associazione «Pro centro storico» hanno invece curato l’allestimento delle vetrine ispirandosi all’arte di Picasso.
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