Azione Futurista: Rottamare l'intellighenzia "rossa" a Ferrara

Ma non solo Boldrini, testimonia l'intellighenzia rossa ferrarese contemporanea: spiccano anche da anni tali Venturi e Baratelli, campioni di antiberlusconismo, esempi luminosi di democrazia ad una dimensione, prototipi di certa vulgata gramsciana (con buona pace di Gramsci stesso).
Per comprendere Ferrara, le sue radici cattocomuniste, la degenerazione della sinistra in Italia, basta leggere uno qualsiasi degli interventi di costoro: tutti i veri valori morali a elettroencefalogramma piatto della chiesa cattocomunista, ovvero frustrazione esistenziale per la caduta del muro di Berlino, accidia e demonizzazione sistematica dell'Altro, ovvero Berlusconi, analfabetismo mediatico e tecnoscientifico, persino, nello specifico “etnico”,  fascismo rosso tipico di villaggi geneticamente agresti come Ferrara, rimozione in particolare degli effetti epocali nella comunicazione e nell'informazione (e fanno gli opinion makers sulla stampa!) della televisione e di Internet, meriterebbero un saggio esemplare.....
Oppure in soccorso ai limiti intellettuali dei succitati, autocensurando... lo "scandalo"  di Dario Franceschini, politico e letterato per vie miracolanti, il Pd ferrarese "chiama" anche,  quando necessario, gli stessi noti scrittori Diego Marani o -sorpresa- Roberto Pazzi, a suo tempo considerato un eretico, ma invece, a ben vedere fantastico figliol prodigo, nei fatti, quando il Duca di turno elargisce quasi pezzi di vetro che il Poeta di "Cercando l'Imperatore"  (già nel suo primo romanzo, il titolo esprimeva i suoi inconsci obiettivi culturali!) subito quasi inghiotte come un guru, talmente Narciso da non resistere mai a qualsiasi oggetto, specchi o vetri...appunto è irrilevante, rifletta la sua Immagine.
Marani fu memorabile anni fa nella difesa ad oltranza della porcata di Ronconi a Ferrara, un milione di euro gettati al vento per i pruriti alla Versailles del clan Sateriale, all'epoca sindaco della città.  Poi riappare sempre in periodi caldi elettorali...
Pazzi nonostante il proprio indubbio potere culturale (un poco calato visto che pubblica per un editing cittadino) non ha mai, come fanno i grandi scrittori, creato alcun esercito letterario: un imperatore della parola, senza soldati! D'altra parte uno che nella sua biografia reale è spaziato dai monarchici a Potere Operaio, la dice lunga. E' stato un buon scrittore di fine novecento con alcune intuizioni postmoderne hard notevoli, culminate con il celebre Convegno dell'Immaginario contemporaneo a Ferrara nel 2009 con gente con James Hilmann tra i relatori...
Ma di contemporaneo, qualche scintilla sulla nascente cibercultura, la Tac è piatta... Resta un letterato tardodecadente e, appunto, al massimo foraggia nuovi scrittori come vassalli, quasi suoi cloni che a 20-25 anni scrivono remixando riflettendo il suo Specchio...e sia ben chiaro sempre rigorosamente entro il perimetro delle Mura ferraresi, mai rilanciandoli oltre. Un letterato monoteista, altro che neopagano e archetipico..., pavido agli specchi incendiari di un Archimede ed a una Agorà bellicosa per liberare... Ferrara. In tal senso, involontariamente ma effetto di senso per dirla con Greimais, il miglior mandarino di lusso per la casta cattocomunista...
 
Nessun moralismo, ma a Ferrara le istituzioni pagano lo scrittore per fare corsi di scrittura creativa: un grande scrittore lo fa gratis e basta!

Infine, tralasciando altri addetti alla cultura,  quasi tutti meri funzionari o alcuni  anche creativi ma contraddittori e ideologici per.. RNA...una volta ai vertici  (Mangolini, Maisto, Ronchi sebbene come noto più critico--- noi siamo oggettivi e aperti!), la stessa Daria Bignardi, lanciata dal Grande Fratello, poi folgorata come la Gruber  postBagdad a ...Teheran, sulla via di Bologna 30 anni dopo, studiava al Dams (sic!), di tanto in tanto (leggi l'occupazione recente del Municipio di studenti più Matusalemme dei padri sulla pur discutibile riforma Gelmini), fa pronto soccorso al Pd e ai suoi mandarini... Gioca alla radical chic alternativa, come faceva già da studentessa.
Insomma, come l'ODG, certo abolizionismo, certa rottamazione di certa Intellighenzia rossa ferrarese (anche a Ferrara), campione di mediocrità e passatismo, vera e propria casta cittadina che spiega persino Rovigo ormai più evoluta di Ferrara e l'assenza di alternative dopo quasi 70 anni nonostante tutte le ben note prodezze cattocomuniste (quasi come Moska la durata bergsoniana-sic- di Ferrara la Rossa, ma più tinta, liftata della compagna Parietti...  neppure è negoziabile.
letterati sono nudi, possono soltanto convincere  i vari clan storici della città , tutti mezzi imparentati, da Buzzoni a Maisto stesso..., altri Buoni Maestri recenti o odierni, dell'intellighenzia estense , come nelle tribu neolitiche o quelle "mafiose" del profondo Sud contemporaneo...
Va da sé: ecco la raccolta differenziata che i ferraresi  comunque non faranno mai. Ferrara is out. Vittorio Sgarbi sarebbe stato certamente In e input innovatore. I suoi periodici "download", da Salemi o tutta Italia, sono però eloquenti e indicativi: "Ferrara città di morti".  Come dargli torto?
Per fortuna- fiebile speranza futura, come magari la crionica...,  la geografia muta indifferente, in ogni caso- come la Terra che gira attorno al Sole....
 
AZIONE FUTURISTA
ROBERTO GUERRA  FERRARA