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TEHERAN - I figli di Sakineh hanno paura e chiedono asilo politico alll'Italia e a Silvio Berlusconi. I due ragazzi iraniani, Sajad e Saideh, di 22 e 18 anni, si sentono sempre più in pericolo nel loro Paese e chiedono, tramite un'intervista rilasciata ad Aki AdnKronos International, "un posto nel mondo dove rifugiarsi". Ma temono anche per la sorte della madre, la donna, che "grazie agli sforzi internazionali 1", come ha ricordato Sajad, non rischia più al momento la lapidazione per adulterio, ma l'impiccagione 2 perché riconosciuta colpevole dell'omicidio del marito. E per questo si rivolgono a Benedetto XVI: "Chiediamo nuovamente al Papa di intervenire e di fare pressione sulla Repubblica islamica per salvare nostra madre Sakineh".