La Casta degli Editori

da Il Giornale
 
Da più di un mese imperversa un’aspra polemica sull’industria editoriale, innescata da un documentario girato dal critico letterario Andrea Cortellessa, Senza scrittori. Secondo Cortellessa la grande editoria sta compiendo una sorta di pulizia etnica globalizzante, al termine della quale agli amanti della letteratura non resterà che fuggire in un villaggio al confine fra l’Italia e la Slovenia, Topolò, dove si tiene il più piccolo festival letterario del pianeta.

C’è molta autoironia in Senza scrittori, e anche qualche verità, ma qui si vorrebbe provare a capovolgere la questione. Ci domanderemo come mai in Italia non si riesca a far fruttare il capitale con i romanzi che durano. Senza questo capovolgimento ogni discussione resta ancorata a un contrasto fra buoni e cattivi, e diventa una perdita di tempo.
Il primo passo da compiere è sbarazzarsi della soluzione più ovvia, e cioè che da noi sia difficile vendere la buona letteratura per ragioni storiche e culturali.

Messa così, la buona letteratura non vende per la stessa ragione per cui l’Italia non ha mandato un uomo sulla Luna. Eliminata la risposta contestuale, diventa logico individuare alcune figure che indubbiamente potrebbero essere chiamate in causa.

Per molti lo scarso rilievo dato ai romanzi di qualità è la conseguenza di una sorta di complotto filisteo ordito dagli editori....
 
SEGUE
http://www.ilgiornale.it/cultura/i_romanzi_italiani_o_brutti_best_seller_o_belli_senza_lettori/10-08-2010/articolo-id=466333-page=0-comments=1?&LINK=MB_T