da ESTENSE COM
Gentile assessore alla “Cultura” Maisto,
poiché, come previsto non sto ricevendo risposte a nessuno dei quesiti a suo tempo posti a lei direttamente ed ai suoi uffici, torno sull’argomento nella speranza di spiegare (anche ai lettori) perché la vicenda del Turismo a Ferrara ha preso la brutta piega attuale.
Da quattro o cinque anni assistiamo a due situazioni concomitanti che secondo me, sono le ragioni principali del declino dell’Industria turistica in città.
Il primo è stata la moria di aziende, industrie, attività manifatturiere, iniziata già prima della crisi finanziaria in essere e nei confronti della quale, possiamo entrambi fare probabilmente poco.
Il secondo è stato il peso esponenzialmente acquisito, anno dopo anno, dalla diffusione sempre maggiore di internet, come luogo deputato alla visibilità e conseguentemente promozione e potenziale successiva vendita delle destinazioni turistiche.
E qui come si suol dire “casca l’asino” e di “quadrupedi” che non sanno come funziona il web ce ne sono ancora molti, troppi in posizioni di vertice nella nostra città e regione, come tentai di spiegarle nel nostro incontro di metà dicembre 2009, quando le lasciai la documentazione cartacea: la validità delle mie affermazioni è confermata dai siti internet.
In questo settore della promozione, possiamo fare moltissimo a patto però che lo si voglia....
..... COMMENTI - STEFANO BULZONI
SEGUE *articolo di L. Viola
http://www.estense.com/internet-motore-della-cultura-075353.html
Facciamo una iniziativa pubblica ? E’ una macchina che nel linguaggio informatico si chiama Hardwerecome. come fare funzionare questa macchina? semplice. Civuole un programma fatto da un programmatore che si chiama softwere. A Ferrara questo non lo si è ancora capito (dai politici). Continuano a sfornare “macchine” (iniziative lodevoli) ma ci mettono “programmatori” (i preposti a fare funzionare la macchina) a cui non è stato detto “dove deve andare la macchina”. Faccio un esempio. A Ferrara è stata fatta una Fiera. Poi, per farla funzionare ci sono state messe persone che ancora non sanno che bisogna andare a Bologna; guardare tutte le fiere che oramai occupano tutte le stagioni; tornare a Ferrara e mettersi al lavoro. Ma a Ferrara è “proibito pensare” e ancor più è proibitissimo “pensare di uscire da Ferrara in cerca di idee”.