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LORENA MELIS
...ESTETICA DEL DUBBIO....
La vie est le baiser d' un voleur qui ne pardonne pas à vous d' avoir aimè
(Lorena Melis)
L'effetto Internet ha già avuto esiti... devastanti per la poesia e l'editoria italiane: Beppe Grillo non è solo ciberprofeta visionario, come dimostrano numeri e dati recenti. Se per l'editoria nazionale certo bisturi è un bene, sulla Poesia dopo la Rete, qualche allarmismo è ovviamente lecito. Al di là di certa indubbia casta culturale, certo rogo quasi darwinano del fare poesia non è auspicabile per il futuro dell'umanità. In realtà, Internet, per il medium poesia è esattamente il contrario. Certa estinzione pretesa della poesia è un mito electro: proprio la Rete – sia nell'immaginario che nel reale- dà voce alla nuova poesia contemporanea, al di là del manierismo e di certo archeoumanesimo dominanti nei codici cartacei. Anche le riviste cartacee più sperimentali (vedi Anterem) segnalano il fenomeno. La poetessa sarda Norma Lorena Melis (Cagliari), tra poesia e poesia visiva, è testimonianza oggettiva del poetare postinternet. L'evocazione di Grillo non è casuale: la sua poetica è squisitamente antipolitica, corrosiva, perturbante, potente, volontà di Bellezza. Mix significativo tra sperimentazione, versi liberi del duemila e nuovo classicismo (presocratico, quasi) elettronico, quasi un futurismo paradossalmente neolirico. Non a caso, la Musica (qua alla Paolo Ruffilli) e certa Immagine musicale, attraversano, quasi come un coro costante, il fluire aperto della Parola, sulla scia appunto delle cosiddette neovanguardie del secondo novecento. Post Gruppo 63 e post Gruppo 70, soprattutto (consapevole nella poetessa anche la variabile poetico-visiva), le onde elettriche del fiume di Parole che la Melis lancia nella poesia contemporanea. Ma un'altro eco multiplo, potente, spicca: non solo un fiume alla Eraclito; input della poetica del dubbio... via beat generation via Fernanda Pivano per la singolare pro-vocazione appunto neolirica dei testi, da una penna robusta sullo sfondo persino antidogmatico del giovane Cartesio, nel volo stesso della giustamente celebre Alda Merini. Quando la Poesia, tutta la lezione dell' avanguardia, non è mai più decorazione o diario o grammatica velleitaria, ma Bellezza come Conoscenza. (Roby Guerra)
DEMOCRAZIA______DEMO CRAK ZIA
alias poesia dell' amore perduto
L' acqua scroscia sonora e ingrata
sconvolge il mattino fredda e diretta
proiettile di metallo tra fili d' erba
e schiaffi di vento che lacera fiori.
Pianto dirotto contro le stanze
mormorare del bosco accolto
in un nido di foglie e arboscelli
piumato di creature che pigolano
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Cristallina trasparente acqua
timpanica tintinna in torrente
sui tetti scoscesi fulminati di lampi
trafitti di antenne e controlli
intrigano la pelle degli amanti
tra braccia di tormento disperante
a galla nell' acqua in fuga di cerchi
sedentari di modernità decadente
a rantolare nelle strade del presente
lasciando cascare le braccia
sull' edonismo di sensi impigriti.
Noi naufraghi nel destino, amore mio
nel caminetto che arde i giorni.
Tutte le pagine della vita ritrovate
sfogliate dal vento della passione
in un falò di rinuncia a testa china
sulla realtà che avanza strappando
la tua identità di libertà democratica.
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D E M O C R A Z I A
DEMO CRAK ZIA
Ci incontriamo alle soglie.. ancora
del grigio umile giorno.. lacerati di colori
come ladri che smarriscono la ragione
ad immergere gli occhi e le mani
nei pori di fiore che tremano rosei
battendo il tempo della carne
in danza di follia del cuore .
Le ferraglie di un treno
su un binario di illusioni future
con presbiopia del presente.
Tamburi e tablas battute dall' acqua
assordano il giorno ..tremano forte
pelle di canti nel sonno del tempo.
Nella frescura felice del bacio del mare,
rabbrividisce la luna che va via
lasciando dietro di se il profilo del sole.
Il mistero dello spazio che gioca
con vaghe forme di ali
l'abbraccio di vapori e pianeti
che serbano il buio di terra segreta
di tesori che nasceranno domani.
Nelle stanze ritrovate della memoria
risuona l' eco di voci bianche
il dormitorio di risveglio e paura
le grate di una cella...le prigioni dei dogmi
l' abitudine alla distanza d' amore
quando il tempo non concedeva diffesa
a guardare attonito la Fiera vanitas sociale
di buone maniere e burocrazia
che azzerano la libertà di vivere.
Un cestino di stelle trovate
ai confini dell' universo velato.
Poeta che danza la caduta dal cielo
come un bimbo pazzo che corre
dietro una palla di guerre e di sogni
inventando un aquilone nel petto
per portare al cielo l' amore
di un fiore che muore in un giorno.
FUNANBOLO DI INFINITO.....NELL' ALTARE DEL DENARO
La vita è il bacio di una ladra
che non ti perdona d'averla amata.
Maliarda incantata di piacere
in scoscese e innalzanti bellezze
graffia la gola del giglio dell' anima
dilatato in polline d' oro
chiedendo ogni giorno un' invenzione
da aggiungere nelle bianche distese
di un diario che lacera le vecchie pagine.
Incede flessuosa e fuggente
in mille gocce di pioggia.
Specchi e rimandi incantevoli
ingannano con il terrore della morte
la certezza di sapienza.
Insinuando negli incontri amorosi
abbandoni di ruggine scarlatta....
brace ardente di frutti di passione
consumati in supremazie bestiali
nel talamo nuziale della terra.
Le campane e l' eco che si espande
grave.. solenne ..furtivo... giocoso
quel timido spaurito avanzare
all' alba lentissima nell' agonia del buio
che cede alla luce l' impero.
Il precipizio di un dubbio tra le nuvole
nel temporale che dissangua le illusioni.
Nebbie umide fantasticate
da azzurri e grigi imperlano
le foglie del bosco che mormora.
Lieve nel vento un rumoreggiare
di animali furtivi che cercano
prede incaute incantate dalla luce.
L' odore acre dei pini impregna
la valle che digrada verso il mare
in gridati gialli di acetosella.
Gli occhi del tempo che passa
si poggiano sugli ulivi assorti
svelando nodi ed ombre scure.
Le ore che avanzano smarriscono
il senso dell' essere uomo nella guerra
..... innocenti ignari di vivere
nella stanza di bottoni del denaro
smarriti nella morte come un refuso
...............................................................
La diplomazia del mondo in ginocchio
nell' ALTARE del denaro.....................
Un vano falso mea culpa
che non svela il gioco della mano vincente
che si abbatterà come una mannaia...
ancora disperatamente.............
TACCIO ..LE VERITÀ SPOGLIATE DALL' UOMO.....
Ascende incantando
antica melodia del tempo
la carezza della terra
che si estende nelle pianure
inseguite di agri colori digradanti
nell' acqua del mare mormorata
dalle onde spumeggianti sulla riva.
Involo alla tue braccia
cantando l' anima nei riflessi
specchi dei vuoti acquei
occhi anelanti infiorescenze
perduranti incauti nel precipizio
o in vetta al cielo gridato
come un vessillo in un lampo
sorprendendo il desiderio
smarrire sembianze note
nel talamo dell' universo.
Vieni alle messi del tempo
scegli l' abito del giorno
per vestire la verità
che credi di avere nelle tasche di ieri.
Dai uomo anche barando
si vince in questa banca
investimenti di cemento
e di latta fumante
oliando sempre
le macchine della guerra
si diventa condottieri......................
Altrimenti per te fesso
c' è sempre "un gratta e vinci"
E, ancora.......... inventando monete vaticane
di pace e religione per altri investimenti.
I candidati politici ridono in immagini
di vuoti di mente senza progetti
facce quasi riprodotte in serie
perfettamente inquadrate
nell' imbroglio sociale
che non ha eguali nella storia.
Ed i pensieri incontrano l' orizzonte
implodendo nel grigio profondo d' acqua
esplodendo nell' apertura
delle ali dei gabbiani affamati.
Taccio le verità spogliate dall' uomo
pazientemente rivestite per lasciare
reinterpretare alle ombre e alla luce
il gioco dell' inafferrabile libertà.
Nel calamaio scuro del cielo
intingo il pennello del silenzio
danzando su un pentagramma
le note di una sinfonia che sprofonda
nelle pieghe dell' essere quotidiano
sulle strade d' asfalto volitive
di ebrezze veloci di fughe
lungo i nastri di discordia
di chiacchiere e chiacchiere confuse vocianti
di informate informazioni del nulla
poiché gli intenti sono celati
da milioni di presunti innocenti,
con diritti di supremazia da accampare.
Una terra di prepotenti esperta
nell' arte del plagio
con una mano di gioco:
scommette il paradiso del desiderio
nella supremazia di una merce
ancora da vendere
senza pagare il dazio
alla bestia che è in lui.
DIO..PRET-A-PORTER ...CHE INVENTA L' IMPIEGO DELLO SCHIAVO
La tastiera dell' anima
apre il giorno sullo spartito del tempo consegnando all' otre dei venti
la clessidra di sabbia conta istanti
riaffiorante nell' onda che si frange.
Le note si rincorrono al limite
delineando il gioco di nuvole
che, smarriscono le sembianze,
nel sole che esplode,
azzerando il dubbio ,
con la fine della notte, che si ritrae
nella caverna esclusiva
dell' unico silenzio d' amore e morte.
L' universo oggi pare apprenda
a cantare con i sensi, la carne
le paure.. le conflitte ..l' essere
il tremante anelito, l' essenza assente
dell' oggi ancora da vivere
......................................................
Sguardi sospesi nel delirio vuoto
nelle parole che scorrono
.............................................
Danze tribali di sciamani
sul fiume della storia
che l' industria incarta
come prodotto di consumazione.
Dio viene confezionato
pret-a-porter di lusso
nei templi dell' orgia industriale
che inventa l' impiego dello schiavo
eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
..............................................................
TUMP.TUMP.TUMP...TUMPTUMPTUMPTUTTUTT
e la buona materna burocratica babele
svuota la mente dall' ansia dell' estraneo
al consumato consumatore......................
vestito griffato inculato ignorante
sempre in cerca di assenso edonistico
da consumare nel sottoscala della coscienza.
Il teatro della morte mette in scena
manovali arsi tra sirene di allarmi muti
o gli urli sprofondati soffocati
nelle fosse del lavoro senza tregua
dei campi agricoli di sfruttamento.
.........................................................
Anonima terra di pianti ignorati
da pigri benestanti moderni.......
RATATA....rrrrrtttaaattarrrrrrttarrr
AIZZATORI DI VIOLENZA
Giovani dissennati senza freni
incendiano la panchina
dell' innocenza che dorme
E..... genitori incoscienti confezionano
mostri educati allo stupro.
Natura che conosci
la frenesia suadente
della gola dei fiori protesi
tra fili d' erba di rugiada
INSEGNAMI LA VITA..........
L' archivio del cuore della terra
dimentica la notte della zolla umida
che rinserra il tesoro dell' attesa
di domani, misteriosa fontana zampillante
alle soglie del bosco della mente.
La sapienza cela lo scrigno della pagina
ancora da vergare negli spigoli congelati
della pausa attiva sul tremante avvenire
di un bimba che sogna la creazione della vita.
Microcosmo di fatti alfabetizzati
dal mormorio balbettante della scienza
dall' etica che non paga il dazio alla libertà.
MON DIEU...QUI LA GUERRE....EST JOLI
In amorosi sensi
sorprendo la luce dell' alba
cantare sui proflili azzurri baciati dei monti
le cantilene di fiori di fuoco del mio giardino
Rapiscono incantati di esistere
voli di piccoli uccelli vivaci
che cinguettano pigolii di versi
al desiderio di danza fremente
implosione esplosione cinetica
Invoco incoscienza sublime
di pene di chiodi
irridenti ataviche
archetipe tastiere di tempo
Si ridesta la coscienza naufragante
in sonorità di mendace
corruptus spiritus
Vetri che mastico
in silenzio
stritolando melograni nelle vene
corse veloci di rabbia
dal ventre al petto
della vita maledetta
Che mi ha insegnato
a crociffiggere
nella celebrazione beffeggiante
del sistema sociale
l' uccello condor
la tigre
supremo bisogno
di caccia della vita.
Lasciandomi invece
Moderni addomesticati
dal mercato di piaceri relegati
Società satolla di sesso facile
confezione di cervelli in scatole di latta
venduti all' indice di gradimento della stoltezza.
Mendaci falsi uomini
amanti del nulla
fallici sistemi di erezioni
senza anima
che vendono
ed ancora vendono
il nulla
Rinnego il maschio potere
che hai inventato
in supremo Nulla
rien de rien
Mon Dieu !
quii la guerre est Joli
Volontà di rintocco
di campane a morto
ieratica arma mente
che infiggo scagliando
dall' abisso della terra
Vulcano natura
divorante in fuoco rotolante
avvolgente
Fiera selvaggia di presagi di morte
attuale sacrificio di esistenza ente
con volontà ente eclissante
sempre attuale emergente
Sul tuo enorme ventre
conficco il fallo di una lama di fuoco
e
sulle tue troie vocianti
che fanno insulsa corona
cantanti il tuo sesso
ignare
di essere spaccate in due
Rendendole corpo a subire
masochiste incatenate alla
suprema stoltezza di sé.
In cerca di bellezza chirurgica
e belletti siliconati
di ringiovanente scemenza
Bruciamo al rogo dell' essere
tutti i rotocalco mercato
le classifiche mercantili del successo
Urlo rrrrrrrrabbbiaaaaaaaa !
Getto conati eco nella valle
Acuto suono di sax
Ottoni squillanti
viscere di fuoco
vera forza creativa
contro la prostituta
sedotta da Giuda
imperialismomeccanomercantesistemapotere
Voglio prostituta
donnaccia di passione
Bocca di Rosa
che lo fa per passione
lasciando in pace
nell' uno e nell' altro
Che di amanti idioti
sono silenziose
dolcissime pudiche
Amanti
di sortiilegi dell' anima
in sogni di segrete fontane
di perla colore
danzate in abissi
di sublime ignoranza di ego.
Volo sul tuo petto
rincorro le guerre
gambe per danzare
nel tuo ventre sterile
assolo di vergine
nell' anima tua
TEATRO SENSUALE DELL’ASSURDO...........PAROLE CON HANDICAP
Il cielo in maestà
apre le porte del sole
sulle schiene inarcate della terra.
Vergine di bellezza fecondante
proiettata nei sortilegi meravigliosi
avvolgenti in colori di musica animale
animica strega
in spazi di supremo inconoscibile scibile
Ride la luce
serpeggiando felice sull' accadere
di fenomeni immancabili
sequenziali
alla mente abbiocata
di un uomo al risveglio.
Congedato da sé stesso
giustificato
pedissequo esecutore
del ruolo cucito addosso
per sedurre ancora
l'ndecente mercato parassita
del bieco giardinetto di roccocò retrò all' inglese
cosi accomodante
fra le signore umettate di fumetti
e bocche rosse spalancate
a seduzioni di seni senza frutti.
Falsi poeti scartabellanti senso
in pasticche di tranquillanti
progestinici scrittori maledetti
comprati in bancarelle in saldi di vanità
Maledetti non vi ameròòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
non vi amo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Progetti ricerca
Parole al vento
sollevati dalla classifica del Capitale vi barcamenate
nel civile educato falso senso tranquillizzante
nelle acque stagnanti della morte dell' ARTE
con prosopopea di parole
confusi da interessi
di masturbazioni immediate a sessi di morte di cancro
Fumetti di figurine di femmine
maschi giapponesizzanti
di estetismi di purulento esistere
Vi scaravento la malattia dell' Handicap nel petto
la realtà violenta dei monsoni scuota le vostre certezze accomadate in
divani rilucenti di bestemmia di vita
Sono lo storpio
sarò
sono sono ancora ancorante nello scaraventarmi in te
il monco della bestemmia
il censurato delle vostre certezze educate
sono un supremo negante
acuto in lame taglienti
l' istante rapito all' essere
che danza guerra
in mille lance di fuoco
sul castello sforzesco dell' impero
sulla massa popolo bove acquirente ab aeternum.
La democrazia sbrindellata
scopre l' ignobile immagine
di buontemponi che si sentono puri
recitando l' angelo Custode
e signorine di buone famiglia
che sognano sesso sul divano di casa
mentre sbottanano cerniere di incapacità
E che dire dei fasulli maledetti di moda
dal culo sempre caldo
verso autocompiancimento di un inutile sé
Sono lo storpio maledetto
il malato il disperato
e scaravento contro
il vostro ventre sazio
la protesi della deambulazione negata
http://www.flickr.com/photos/norma_lorena/3466111064/
http://www.flickr.com/photos/norma_lorena/3450666468/
http.//www.myspace.com/ginevra3