DALLA RESISTENZA AL PIANETA MARTE (Nuovo Corriere Padano, Ferrara, 1994-2009 )
A Ferrara il compromesso storico di berlingueriana memoria è realtà trasparente e concreta fin dagli ani ’80, ad ogni livello, politico, economico e culturale (al di là dell’idealismo dell’ultimo grande leader comunista). Come tutti sanno, i big brothers Soffritti e Cristofori non erano solo autorevoli uomini politici e ottimi consiglieri economici, ma soprattutto ambigui ma pragmatici mecenati dell’arte: anche se a scopo di propaganda del regime. E oggi Ferrara è una deliziosa città d’arte e cultura, famosa in Italia e all’estero, come nel Rinascimento, tra Abbado, Dalì, Buskers, Lucio Fontana, la Video Arte, le Celebrazioni Estensi e così via. Il libero pensiero, insomma, al di là di ogni pregiudizio arcaico di natura ideologica, non può non riconoscere l’indubbia evoluzione culturale avvenuta a Ferrara grazie alla “dittatura” politico-culturale cattocomunista. Ma in Democrazia… un ventennio suona sempre sospetto, soprattutto quando Ferrara, sotto questo profilo, è ormai un’anomalia rispetto ai nuovi orizzonti possibili nazionali e planetari che domandano ovunque una nuova visione della cultura, non più del secondo novecento, ma del 2000; non più ideologica, ma umanistica e cibernetica, non più realista o materialista, ma “neoidealista” e postmoderna. L’effetto Internet ha già rivoluzionato tutto, lo sanno tutti tranne (oltre ai fossili politìci-con l’accento!) letterati e intellettuali italiani – i pennivendoli giornalisti, ormai in via d’estinzione, “Idiot Lettrè”, la vecchia cultura tipografica di Gutenberg: anche in periferia! Tutti a stupirsi dell’effetto Grillo-Internet, della giusta rivolta della gente all’AiDc e all’AiDs della casta politica (ma non solo), perché analfabeti mediatici e scientifici. Internet nella sua essenza è Democrazia e Libera Informazione: la Rete è destinata a spazzare via la vecchia politica e la stampa di regime, per una postpolitica al di là della destra e della sinistra novecentesche, per la nuova democrazia elettronica dei decenni venturi, per opzioni di nuova destra e nuova sinistra scientifiche finalmente alternative, sulla scia delle più mature democrazie anglosassoni! In tali nuovi scenari, tra i precursori, Nietzsche, Bergson, Marinetti, Pound, Teihlard de Chardin, Heidegger, Jung, Konrad Lorenz, Marshall McLuhan, Nicholas Negroponte (a titolo indicativo), alla luce di certo umanesimo scientifico contemporaneo e della rivoluzione di Internet, appaiono oggi più lungimiranti dei vari Marx, Gramsci, Benjamin, Marcuse, Pasolini (per altri versi tutt’oggi perturbanti), figurarsi gli intellettuali postcomunisti dominanti, per non parlare del “solito” Benedetto Croce e dei suoi epigoni moderni, spesso insospettati: tutti neopseudoliberal o postcomunisti con il fuso orario della Storia assolutamente sfasato, come se- dopo Nietzsche- il novecento tecnologico e l’attuale rivoluzione informatica non fossero mai esistiti! (A Ferrara, Buzzoni, Marani, Franceschini (lo scrittore - sic!), Baratelli, quasi tutta l’intellighenzia paleocomunista - quotidiani cartacei compresi). Lo stesso Massimo Cacciari, filosofo progressista capace di rivalutare con grande coraggio un certo Gentile, ma chiaramente ibernato dagli ultimi burocrati “rossi”, rivela quanto sia ancora futuribile una nuova sinistra al passo con gli anni duemila. Persino la Terra nel suo eterno roteare attorno al Sole esplora fatalmente regioni ignote dell’universo: a maggior ragione, anche perché in democrazia il dinamismo è garanzia di massima sicurezza, due decenni di politica culturale persino creativa rappresentano un ciclo biologico giunto al limite. Nessuno è immortale, tranne forse gli Dei, figurarsi i funzionari politici! Onoriamo dunque gli Uomini del Passato che hanno ridato fama a Ferrara come città magica, d’arte e cultura: ma, pena anoressie epocali (perché il Nuovo è inarrestabile) largo – anche a Ferrara – agli uomini del futuro che partendo da slanci vitali finalmente più liberi, ampi e non ideologici (al di là ripetiamo della destra e della sinistra, qua persino ottocentesche) sono pronti a creare il domani ad uso e consumo delle nuove generazioni. Perché quest’ultime (e dovrebbe essere un postulato, direbbe sempre McLuhan - ciberprofeta del villaggio globale) non sono nate durante la Resistenza, ma nell’era dei viaggi spaziali, dell’energia nucleare, del computer, dell’ecologia, di Tangentopoli, di Internet e l’effetto Grillo.
Roberto Guerra
da La Casta Ferrara EBook Futurist Editions, 2009