DARIO FRANCESCHINI A PORTA A PORTA: NUOVO LOOK?
L'altra sera, nello spettacolo comunque sempre desolante della politica nazionale, a Porta a Porta da Bruno Vespa (quando si occupa di Politica sempre apprezzabile), tra gli ospiti c'era Dario Franceschini, ferrarese e leader attuale del PD, dopo la disfatta di Veltroni. Con sorpresa, noi siamo sempre aperti e oggettivi, pronti a rilanciare qualsivoglia segno nuovo verso il Futuro - e nello specifico verso una postpolitica democratica realmente dialettica e antideologica- .. brillante e inedito show di Franceschini.
Dopo l'esordio come nuovo leader del PD, soltanto retorico, il solito disco rotto antiberlusconiano, improvvisamente Franceschini, persino nell'accento finalmente meglio modulato, ha per la prima volta espresso uno Stile da Leader europeo: duro e oppositore come legittimo al governo Berlusconi, ma con toni ben diversi e critiche soltanto politiche e "filosofiche": soprattutto il riconoscimento dell'Altro, dell'avversario politico, visto come mera sfida democratica, distante anni-luce- Franceschini dalle apologie alla Di Pietro/Travaglio extrapolitiche...
Una visione della politica, ancora minoritaria in Italia (tranne finora lo stesso Berlusconi, sempre aperto a sfide non provinciali e ideologiche - si ricordi la promessa.. dello stesso Veltroni poi involutasi con gli esiti noti), basata nei fatti (come in Europa o in Usa) sulla legittima alternanza democratica, sulla Politica come Stile anzichè come Ideologia: una Nuova Destra e una Nuova Sinistra, il modello, del duemila, il confronto sempre sui programmi, sui fatti e non sul dogma dei Partiti, visti quasi come sette religiose in Italia, anomalia strutturale nazionale dovute alle storiche anomalie (non necessariamente negative fino agli anni settanta/ottanta- soprattutto il PCI) della DC e del PCI, due visioni del futuro (soprattutto ancora la DC) anacronistiche.
E persino disincantato, simpatico, il nuovo look di Franceschini, in diverse fasi nei suoi interventi da Vespa nella puntata in questione: lo stesso sipario tutto ferrarese con la sorpresa in scena del ..Palio di Ferrara, l'apparizione fuori protocollo della Contrada di San Benedetto con tanto di stendardo e costumi. Nuovo Look, invero già anticipato dalla bella tregua lanciata proprio dal leader Pd al governo e a Berlusconi con la nota tragedia dell'Abruzzo (e dimostrata nei fatti). Quel che più sorprende è anche la persuasione delle parole di Franceschini: anche su temi apparentemente retorici (dicono i ...politici!) come la proposta di sorte di redditi minimali di esistenza per fronteggiare la crisi e la disoccupazione in Italia (anche qua sulla scia invece dei Paesi europei più evoluti).
Soprattutto, corsi accelerati o meno di comunicazione, la conversione moderna...di Franceschini appare autentica, non solo mimesi pre-elettorale per neutralizzare il comunque crollo elettorale stesso del PD nelle elezioni imminenti di Giugno. Magari sparirà il PD dopo Giugno, in funzione di un nuovo Centro-sinistra davvero post-moderno e europeo. Ma la Nuova Politica Italiana (e anche ferrarese indirettamente) ha guadagnato forse un postpolitico autorevole con il passo di corsa giusto per gli anni duemila (al di là delle opzioni politiche soggettive).
Marco Cremonini