di Benito Guerrazzi
Qua a Ferrara, continuano a sbandierare sovieticamente luminosi e radiosi avvenire presenti pompando le pur eccellenze (ma mai realmente ottimizzate) l'Ariosto mostra e la Pinacoteca ex novo nascente, il MEIS e quel decidono i vari Berja di turno. Barano anche sui visitors visto che non è trasparente per decreti oscuri e critpici quali paganti e quali predefinti con comitive di studenti e di escursionisti di diversamente case del popolo.
Un tempo li proscrivevano per le grandi opere siberiane del PCUS, oggi -era democratica li arruolano con viaggi turistici.
In ogni caso il dado resta tratto e il Re neppure solo Nudo, ormai da fare concorrenza a Rocco Siffredi quando i dati ufficiali umanissimi del web specializzato ( più umani delle statistiche spesso farlocche) rivelano Ferrara città d'arte tra le più care in Italia e persino in Europa. Bologna è più a buon mercato. E' evidente che l'eventuale ricchezza indotto turismo-arte è destinata per virus altrettanto predefinito non allo sviluppo della città ma a una minoranza politico-culturale, fin che il bit coin va... oltre a frenare spennare e quindi (in proporzione se oculati meglioe meno care le grandi città d'arte!) allontanare, al massimo toccate e fughe i potenziali e malcapitati turisti.
Che infatti sono, ricordando l'assoluto dimenticato grande critico per anni, l'architetto Viola, essenzialmente escursionisti! Con il sindaco e qualche altro superesperto local che fanno solo spot (e male) in Israele per il Museo ebraico sempre futuribile (In video conferenza risparmi invece di 2 o 3 migliaia di euro)! Appunto smart economy e city non in senso eventuale e solo parzialmente positivo (al di là dell'ecobufala..) ma letteralissimo..
info press
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/11/06/news/il-voto-del-web-ferrara-e-carissima-1.14374971
Qua a Ferrara, continuano a sbandierare sovieticamente luminosi e radiosi avvenire presenti pompando le pur eccellenze (ma mai realmente ottimizzate) l'Ariosto mostra e la Pinacoteca ex novo nascente, il MEIS e quel decidono i vari Berja di turno. Barano anche sui visitors visto che non è trasparente per decreti oscuri e critpici quali paganti e quali predefinti con comitive di studenti e di escursionisti di diversamente case del popolo.
Un tempo li proscrivevano per le grandi opere siberiane del PCUS, oggi -era democratica li arruolano con viaggi turistici.
In ogni caso il dado resta tratto e il Re neppure solo Nudo, ormai da fare concorrenza a Rocco Siffredi quando i dati ufficiali umanissimi del web specializzato ( più umani delle statistiche spesso farlocche) rivelano Ferrara città d'arte tra le più care in Italia e persino in Europa. Bologna è più a buon mercato. E' evidente che l'eventuale ricchezza indotto turismo-arte è destinata per virus altrettanto predefinito non allo sviluppo della città ma a una minoranza politico-culturale, fin che il bit coin va... oltre a frenare spennare e quindi (in proporzione se oculati meglioe meno care le grandi città d'arte!) allontanare, al massimo toccate e fughe i potenziali e malcapitati turisti.
Che infatti sono, ricordando l'assoluto dimenticato grande critico per anni, l'architetto Viola, essenzialmente escursionisti! Con il sindaco e qualche altro superesperto local che fanno solo spot (e male) in Israele per il Museo ebraico sempre futuribile (In video conferenza risparmi invece di 2 o 3 migliaia di euro)! Appunto smart economy e city non in senso eventuale e solo parzialmente positivo (al di là dell'ecobufala..) ma letteralissimo..
info press
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/11/06/news/il-voto-del-web-ferrara-e-carissima-1.14374971