Piero Viotto, De Gasperi e Maritain: una prospettiva politica (Armando editore, 2014), prefazione di Stefano Zamagni.
Un libro che si può leggere come un romanzo, perché racconta, con documenti e testimonianze, con le corrispondenze dei protagonisti, il ruolo dei cattolici democratici nella storia d'Italia, da Luigi Sturzo ad Alcide De Gasperi, da Giuseppe Dossetti a Giorgio La Pira, passando attraverso due guerre mondiali e il ventennio del regime fascista, la resistenza e l'Assemblea Costituente, che ha elaborato la Costituzione repubblicana. La chiave di lettura è un filo rosso che intreccia le riflessioni socio-economiche di Giuseppe Toniolo con quelle filosofiche di Jacques Maritain.
Piero Viotto, saggista, è docente emerito di Pedagogia nell'Università Cattolica di Milano.
Piero Viotto, saggista, è docente emerito di Pedagogia nell'Università Cattolica di Milano.
*C'era una volta l'umanesimo cristiano e cattolico- e sociale - nel novecento, anche in fasi molto conservatrici capace di articolazioni dialetticamente aperte e conoscitive, non liquidabile facilmente da certo – a suo tempo- materialismo e storicismo marxiano (al di là dello stesso filosofo di Treviri e purtroppo al di qua do certa esegesi ben nota e fuorviante – e irresponsabile verso il totalitarismo sovietico. Oppure nel ventennio fascista – quasi speculare – dall'ambiguo superomismo neoromano. E non solo in certe quasi oasi intellettuali in quanto più astratte, almeno in Italia anche tollerate (se non altro per il Concordato e certa real politik del duce, e non senza, come noto, pagine nere e sempre conflittuali, da Don Minzoni a Don Sturzo all'Azione Cattolica...).
Questa ricerca storico culturale è rigorosa, precisa e ripropulsiva di certo idealismo pragmatico sempre essenziale nella dottrina stessa della Chiesa, pur con qualsivoglia baco dogmatico, certamente di alta speculazione intellettuale cristiana e cattolica, piaccia o meno, fondamentale sia nel panorama culturale globale, sia nella storia stessa dell'evoluzione sociale e democratica italiana.
Focus due figure apparentemente dissimili, il politico popolare e poi dello scudo crociato della Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi; e l'intellettuale francese Maritain, punto di riferimento inevitabile di certa filosofia e umanesimo religioso cristiano per tutto il Novecento (e anche a quanto pare per certo Duemila), certo costante feedback concreto e elettivo non sufficientemente noto, almeno a livello giornalistico.
Il tutto articolato in dinamiche non meramente bilaterali, sorta di corrispondenza, bensì in/da variabili complesse, con protagonisti attinenti quali gli stessi La Pira e Dossetti, l'economista Toniolo-
Un libro peraltro, mica astratto e di nicchia, per addetti ai lavori: quasi, nella scansione dei capitoli una ricognizione di cronaca.
Con ampia retrospettiva sul giovane De Gasperi durante il ventennio, la sua "nascita"(e azione) intellettuale e politica, antifascista e anticomunista, la sua visione popolare e sociale cristiana, l'utopia di una politica libera, su matrice sia religiosa che rigorosamente umanistica.
D'altra parte De Gasperi è stata la figura cruciale per la DC nel secondo dopo guerra, l'alfiere della costante vittoria elettorale contro il PCI di un certo Palmiro Togliatti, l'artefice diretto della scelta atlantica e antitotalitaria possibile per la nuova Italia democratica postfascista e postresistenziale, uscita dalla Costituzione del 1948
Nello stesso tempo, preso atto comunque di una certa indubbia diversità democratica del comunismo italiano, anche dell'era Palmiro Togliatti (artefici essi stessi non solo della Resistenza, anzi, ma anche della costituente del '48 stesso), non solo in quanto secondo partito italiano, quindi espressione quasi di metà del popolo italiano, al di là del doppio giochismo (in parte sincero e tattico, in parte ideologico del vecchio PCI), De Gasperi fu sempre relativamente almeno dialettico con Togliatti e il PCI stesso.
In tale real politik non solo – diremmo oggi – mercantile, ma ispirata da certi valori e dialettica realista, ecco certo umanesimo cristiano come prassi, più complesso delle cronache del tempo, certo influsso di Maritain stesso ed altri liberi pensatori cristiani.
In certo modo, De Gasperi con Togliatti, precursore dello stesso Aldo Moro del cosiddetto compromesso storico con Enrico Berlinguer, la sintesi poi utopica (se non nella versione purtroppo volgarizzata sia in senso etico che intellettuale e ideale) dell'umanesimo cristiano cattolico e del socialismo, le grandi radici spirituali dell'Italia moderna, almeno del novecento.
Non caso, più o meno sempre in tale sfondo esistenziale e politico culturale, il libro in certo modo espande, stimola, più o meno tacitamente, l'influenza stessa di De Gasperi e di Maritain anche ai giorni nostri fin dentro le stanze azzurre del Vaticano, da Karol Woityla allo stesso Papa Francesco, con certe novità assai promettenti (al di là del valore intrinseco viste le sorgenti..).
Se obbiettivo quasi a livello di registro di sistema per il futuro scenario culturale e politico nazionale e oggi europeo è certa evoluzione globale quanto mai urgente nella nostra epoca di crisi economica e spirituale, questo libro indica finalmente in Italia, che è venuto il tempo di storicizzazioni importanti, in questo caso con De Gasperi, oltre il virus ben noto del novecento ideologico, per immaginare almeno reinvenzioni delle nostre radici moderne e anche recenti. Per un neoumanesimo cristiano fondamentale con quello socialista e quello stesso positivistico, alla base, piaccia o meno, della pur traballante e malata democrazia italiana: che necessita non soltanto di nuove forze generazionali e pulsionali del nostro tempo informatico e nativo digitale, ma certamente anche certi – diciamo archetipi ancora viventi per tecnosintesi innovative e risolutive. Una analisi, infatti, come ben indica il sottotitolo, metapolitica, per magari una nuova forza di matrice cattolica moderna doc, consapevole fin nell'hardware della necessaria - per così dire- dialettica danzante verso la necessità laica delle nazioni contemporanee. Dialettica quanto mai urgente, oggi, si pensi a certi temi caldi bioetici o della diversità sessuale, un una Italia stessa spesso paralaica, dai confini confusi e contraddittori, tempo di nuove mappe ad hoc, nel rispetto della complementare differenza, mappe memetiche stesse fondamentali per pragmatiche anche politiche evolute.
Roby Guerra
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