METEOWEB
La data da segnare sul calendario è compresa tra il 7 e il 26 gennaio 2016. È questa, infatti, la finestra di lancio prevista per la partenza della seconda sonda europea diretta ad esplorare il pianeta rosso (la prima è stata la Mars Express nel 2003).
Si chiama ExoMars ed è nata dalla collaborazione tra l'Agenzia spaziale europea (Esa) e l'omologa russa Roscosmos. Sono però italiani gran parte della tecnologia a bordo e diversi aspetti dell'intera missione divisa in due fasi, come ha spiegato Luigi Maria Quaglino, responsabile dello stabilimento torinese di Thales Alenia Space che sta mettendo a punto i diversi componenti della sonda.
"Il progetto ExoMars consta di 2 diverse missioni – - ha spiegato – quella del 2016 che atterrerà su Marte e quella del 2018 che, invece, farà atterrare un rover che sarà controllato da Thales Alenia Space in particolare dal centro di controllo Altec di Torino".
I principali obiettivi della missione sono la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte e la conoscenza dell'ambiente marziano, anche dal punto di vista meteorologico, in vista di future missioni umane.
Quattro gli strumenti italiani su ExoMars, realizzati da Thales e da Selex Galileo. Si tratta di una grande sfida per l'industria aerospaziale europea – e di quella italiana in particolare, soprattutto – perché, per la prima volta l'Europa raggiunge un livello di conoscenze tecnico-scientifiche finora appannaggio di Stati Uniti e Russia che sin dagli anni '60, su Marte hanno inviato satelliti e rover.
Non solo, rispetto all'attuale Curiosity, il rover di ExoMars avrà una trivella in grado di penetrare nel suolo fino a 2 metri di profondità e anche qualla sarà italiana, messa a punto dal Politecnico di Milano.
La data da segnare sul calendario è compresa tra il 7 e il 26 gennaio 2016. È questa, infatti, la finestra di lancio prevista per la partenza della seconda sonda europea diretta ad esplorare il pianeta rosso (la prima è stata la Mars Express nel 2003).
Si chiama ExoMars ed è nata dalla collaborazione tra l'Agenzia spaziale europea (Esa) e l'omologa russa Roscosmos. Sono però italiani gran parte della tecnologia a bordo e diversi aspetti dell'intera missione divisa in due fasi, come ha spiegato Luigi Maria Quaglino, responsabile dello stabilimento torinese di Thales Alenia Space che sta mettendo a punto i diversi componenti della sonda.
"Il progetto ExoMars consta di 2 diverse missioni – - ha spiegato – quella del 2016 che atterrerà su Marte e quella del 2018 che, invece, farà atterrare un rover che sarà controllato da Thales Alenia Space in particolare dal centro di controllo Altec di Torino".
I principali obiettivi della missione sono la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte e la conoscenza dell'ambiente marziano, anche dal punto di vista meteorologico, in vista di future missioni umane.
Quattro gli strumenti italiani su ExoMars, realizzati da Thales e da Selex Galileo. Si tratta di una grande sfida per l'industria aerospaziale europea – e di quella italiana in particolare, soprattutto – perché, per la prima volta l'Europa raggiunge un livello di conoscenze tecnico-scientifiche finora appannaggio di Stati Uniti e Russia che sin dagli anni '60, su Marte hanno inviato satelliti e rover.
Non solo, rispetto all'attuale Curiosity, il rover di ExoMars avrà una trivella in grado di penetrare nel suolo fino a 2 metri di profondità e anche qualla sarà italiana, messa a punto dal Politecnico di Milano.