Il Sole 24 Ore smaschera la città d'arte Pd Ferrara

ESTENSE COM
La peggiore in Italia. La crisi che attanaglia tutta la Penisola dal 2007 ha segnato un solco profondissimo a Ferrara che, secondo Il Sole 24 Ore, è la provincia in cui il tasso di disoccupazione è salito di più in 6 anni.
Secondo il quotidiano di Confindustria la provincia ferrarese è passata dal 2,7% di disoccupazione del 2007 al 14,2 del 2013, un aumento del 418,4% che non ha eguali nelle altre province: la seconda nella triste classifica – dove nelle prime dieci posizioni ci sono quasi tutte le province dell'Emilia Romagna – è Piacenza, passata dal 2,2% di disoccupazione all'8,1 (aumento del 264%). Seguono Ravenna, Ancona, Bologna, Belluno, Parma, Reggio Emilia, Lecco e Cuneo.
Male anche nei settori legati alla casa (con i prezzi medi di vendita calati del 12,5%) , alle automobili (immatricolazioni giù del 42%) e ai beni durevoli (consumi calati del 23%, una delle performance peggiori nella Penisola). Significativo, anche il calo per l'acquisto di farmaci: -4,3% con la spesa che passa dai 443,4 euro per abitante registrati questa volta nel 2009 ai 424,1 euro del 2013. Negativo il valore aggiunto pro capite, calato del 9,1% 6 anni (da 24.642 a 22.394 euro). La produzione di rifiuti, calata nella maggior parte delle province (ma c'è anche chi registra aumenti oltre il 30%, come Trapani e Campobasso), vede un saldo negativo dell'1,9% (la media nazionale è -8,9%) con una passaggio dai 703,9 chilogrammi di rifiuti prodotti da ogni abitante nell'anno 2007  ai 690,4 del 2013.
Trend positivo invece per quanto riguarda i laureati: nel 2007 Ferrara poteva contare su 61,3 laureati ogni mille giovani, saliti nel 2012 a 67,64 con una variazione del 10.3% che porta la provincia estense nella posizione numero 53 (su 107 posti totali) in una classifica in cui 'vince' chi arriva ultimo.
Cresciuti – nonostante la crisi anche del principale istituto di credito ferrarese – i depositi bancari, passati da 10.572 mila euro per abitante nel 2007 a 18.916 nel 2013 con un incremento del 78,9% che porta Ferrara nella parte bassa (anche in questo caso, la parte migliore in cui stare) della classifica (68esima). Cresciuto anche il ricorso ai prestiti personali, da una media di 10.834 a 12.423 euro (98° posto).