Gustav Klimt
Fuochi fatui
1903
Olio su tela, cm 52 x 60 Collezione privata europea © Alfred Weidinger
La mostra espone un centinaio di opere, di cui venti sono oli di Gustav Klimt. Un numero rilevante se si rammenta che sono soltanto cento al mondo i dipinti e gli affreschi dell’autore della cui esistenza vi è comprovata certezza. L’esposizione configura un percorso dal taglio didattico, volto a individuare il percorso artistico dell’autore nelle sue diverse sfaccettature: partendo dal contesto famigliare, segnato per Gustav Klimt da una passione pittorica condivisa coi fratelli Ernst e Georg, si arriva alla fase di apprendistato presso la Scuola d’Arte Viennese, al cui interno i tre fratelli fondano, col supporto di Franz Matsch, la cosidetta Künstler-Compagnie (Compagnia degli Artisti), legata a modelli storicisti; segue una fase di crisi artistica risolta da Gustav mediante l’adesione alla Secessione: si apre uno stadio nuovo, nell’intensa ricerca di un’arte realmente totale, capace di abbracciare le diverse espressioni artistiche – pittura, scultura, architettura – nella potenza di un unico, vigoroso gesto estetico. Quest’arte profondamente innovativa, eppure radicata in una precisa tradizione artistica, Giano bifronte stretto fra passato e futuro, trova massima espressione nel Fregio di Beethoven del 1901, riprodotto dall’originale nella presente mostra, quale coinvolgente simbolo della tensione trasvalutativa verso un’arte sublime. L’“itinerarium mentis in miraculum” – nostro conio per indicare la tensione klimtiana a un’estetica della meraviglia – trova conclusione nelle sale dedicate al ritratto ed al paesaggio.....
C LUCA SINISCALCO LUUK MAGAZINE MILANO