Al di là magari delle buone intenzioni (anche nel PD locale, nonostante, tutto, almeno i novissimi un qualche effetto futuristico renziano è finalmente apparso), ovunque sembra lucciole per lanterne (al di là di contributi anche interessanti); e questo conferma la città strutturalmente in ritardo di 50 anni..:
Il nostro miglior contributo, come futuristi noti a livello nazionale almeno in certa avanguardia culturale, bannati vergognosamente spesso a Ferrara dai media e dalle istituzioni, altro non può essere che quanto segue (per la cronaca più o meno scritto nell'unico volume futuribile specifico -almeno per quanto ci risulta- edito a Ferrara negli ultimi decenni, in senso congetturale e previsionale, Il Futuro del Villaggio. Per Ferrara città d'arte del 2000, Liberty House, nel 1991.... se certo trend già visibile all'epoca non si fosse evoluto, fenomeno che non si è verificato, nonostante il simulacro Ferrara che si pretende ancora attualmente...; libro per la cronaca sempre ben segnalato dalla stampa solo cartacea dell'epoca...).
Ferrara? solo una rivoluzione mentale cambierà le cose
Non serve a nulla immaginare programmi alternativi o ottimizzanti a Ferrara: sono lucciole per lanterne se non si presuppone il cambiamento - nella metafora - del Sistema Operativo Ferrara! Come un computer, i software del 2014 non girano se il sistema non è Windows almeno Vista ... mentre a Ferrara siamo ancora al windows 98 , indietro strutturalmente 50 anni.
Il problema neppure è banalmente ideologico, ma etnico, il carattere lento, chiuso, agreste di Ferrara, mentre il mondo gira velocissimo! E per downloadare un nuovo sistema operativo la via è soltanto una:
Una informazione libera assente o quasi in città, soprattutto nella stampa cartacea, ma non solo, si pensi allo stile del giornale on line del Comune e magazine adiacenti. Piaccia o meno, solo una informazione meritocratica e competente, può a medio lungo termine innestare con successo un nuovo sistema operativo mentale a Ferrara. Non gli attuali criteri quasi collusi a una dimensione vezzosamente sempre moderati, quando i tempi esigono personalità, passione rivoluzionaria per cambiamenti non secondari ma fondamentali, minando con l'informazione coraggiosa tutte le caste e i bachi alla luce del Sole in città, pena derive neomedievali già in atto, si pensi a Ferrara alle esternazioni del vescovo, all'assenza di qualsivoglia opposizione degna di questo nome, a molti affaire (Cona su tutti) di probabile competenza della magistratura (ma silente..), al default occupazionale, alla cultura che incredibilmente non produce reddito, come con gli Estensi solo funzionale al carisma del Ducato un tempo o dei Neostensi laici al potere oggi a Ferrara, non solo nella sfera politica. Il resto ripetiamo sono soltanto ripristini inutili che alla fine mandano in crash la scheda madre, Ferrara nella metafora.
Davvero una utopia domandare a Ferrara una nuova Grande Informazione con Liberi Giornalisti capaci di cambiare la microstoria locale e con il coraggio della verità e della libertà, anziché limitarsi quasi a cronache spesso discutibili in ogni campo non cambiando nulla e anzi nutrendo, piu o meno involontariamente, la Casta Ferrara tout court?
Roby Guerra