Dal Belgio il people 2.0 petizione contro l'Eurofisco

da Italian NETWORK

FISCO - ITALIANI ALL'ESTERO - PETIZIONE POPOLARE CONTRO TRATTENUTA 20% BONIFICI ESTERO - LANCIATA DA ITALIANI IN BELGIO HA RAGGIUNTO 10.000 FIRME IN NOTTATA


 

(2014-02-19)Italian Network


  E' indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana la petizione Popolare con la trattenuta del 20% sui bonifici bancari provenienti dall'estero verso i conti bancari italiani, lanciata da Massimo Bernacconi in Belgio, ed ha raggiunto in pochi giorni 10.000 delle 15.000 firme necessarie per la consegna al Presidente del Consiglio.

La norma applicata aseguito di una Circolare dell'Agenzia delle Entrate è entrata in vigore dal 1 febbraio  (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=19247), per cui i bonifici esteri sono tassati al 20%, anche se con la presentazione un'autocertificazione  sono esclusi i normali salari e le rendite pensionistiche e tutti i soggetti che non sono tenuti alla compilazione del riquadro RW del modello UNICO, ovvero anche ii frontalieri sono esonerati dall'onere.

E' comunque indubbio che non pochi dubbi possano essere espressi in materia e non si favorisca in tal modo l'incremento delle transazioni tra Italia ed estero del sistema imprenditoriale cui pure si punta per un recupero della incisività produttiva sul piano internazionale.

Con la Petizione popolare - rilanciata anche dal PD all'estero - si chiede al Presidente del Consiglio di  "abolire questa tassa iniqua... questo provvedimento si assolutamente inefficace, inefficiente e pernicioso.

Inefficace - dice Bernasconi - in quanto esso non serve al contrasto dell'evasione fiscale, visto che i flussi di capitali vanno generalmente in direzione opposta, vale a dire illecitamente realizzati in Italia e poi trasferiti all'estero presso paradisi fiscali o paesi con regimi impositivi più accoglienti per gli investitori.

Inefficiente, perché costringerà gli intermediari finanziari (banche ma non solo) ad un processo aggiuntivo, la pubblica amministrazione ad un controllo di merito lungo, oneroso ed assolutamente improduttivo, i cittadini che dovranno di volta in volta presentare dichiarazioni e certificazioni aggiuntive per foraggiare uno strumento di per sé inefficace, come delineato al punto precedente.

Pernicioso, in quanto questo balzello scoraggerà ulteriormente l'immissione nel circuito economico di capitali detenuti da privati cittadini residenti all'estero, siano essi italiani "emigrati / espatriati" che stranieri. Ciò causerà un ulteriore rallentamento dell'economia e l'entrata di interi settori produttivi in un circolo vizioso, dove al ridotto consumo si sommano provvedimenti fiscali inutilmente repressivi che deprimeranno ancor più la propensione alla spesa del privato cittadino.

Ultimo ma non meno importante, questo provvedimento, oltre ad andare in direzione contraria di quanto sta accadendo nel resto d'Europa dove si tende a tassare di più il patrimonio che non il reddito, riteniamo sia contro lo spirito dei Trattati dell'Unione Europea (Art. 63 TFUE - sono vietate tutte le restrizioni sui pagamenti tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi.), nonché delle convenzioni siglate dall'Italia per evitare la doppia imposizione fiscale, dato che si presuppone che il danaro trasferito sia gia' stato soggetto a tassazione nel paese d'origine.

In conclusione le sole categorie di persone che questa norma andrà a toccare saranno solo due:....   continua  ItalianNetwork