La Repubblica: Morire di freddo nelle città d'arte virtuose

Dramma della miseria nella città estense. Un'immigrata polacca, che da tre anni viveva sotto a un ponte, è morta nella notte tra domenica e lunedì



Ferrara, donne muore di freddo in una baracca sotto al cavalcavia
Si chiamava Dorotta Dobrrotka, aveva 53 anni ed era arrivata tre anni fa dalla Polonia. Non aveva soldi, e assieme al suo compagno, Zoltàn Ràcz, sessant'anni, aveva "messo su casa" sotto il ponte di un cavalcavia, alla periferia ovest di Ferrara. Assi di legno, tendaggi appesi alla bell'e meglio, qualche mobile vecchio. Domenica sera, durante l'ennesima gelata di queste settimane, si è sentita male ed è morta. Quando è arrivata la polizia, era ormai troppo tardi.

Il suo compagno è sconvolto, parla un italiano stentatissimo. Spiega in qualche modo che loro due campavano di elemosina raccolta i bordi delle strade - "alcuni giorni prendo 6 euro, altri 8. Pochi soldi" - e che la sera tornavano lì, sotto il cavalcavia della circonvallazione. Non sono i soli ad essersi sistemati in quel modo. Fino a qualche mese fa abitava lì anche un gruppo di rumeni, a quanto pare tornati in patria di recente. In un'altra "tenda" vive un immigrato ungherese. Poco lontano, altre persone ancora.

Come quelle - una decina almeno - che ogni sera stendono i cartoni nell'atrio della stazione ferroviaria, per ripararsi dal gelo.... CONT.

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